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Processo Maroni, Sala ascoltato come teste: “Mai autorizzato la trasferta della Paturzo”

Il sindaco ascoltato come teste nel processo che vede imputato Maroni per turbata libertà di scelta del contraente e induzione indebita: “Mai autorizzato il viaggio in Giappone di Maria Grazia Paturzo”, ha affermato Sala. Secondo l’accusa il governatore lombardo avrebbe fatto pressioni indebite per andare a Tokyo assieme alla Paturzo, sua collaboratrice ai tempi del Viminale.
A cura di Francesco Loiacono
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Il sindaco di Milano Beppe Sala è stato ascoltato in tribunale nell'ambito del processo che vede imputato il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Sala è stato ascoltato come teste in qualità di ex amministratore delegato di Expo. Proprio un viaggio a Tokyo organizzato per il World Expo tour è infatti al centro di una delle due accuse contestate a Maroni, a processo per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e induzione indebita per due diverse vicende: un contratto di consulenza in Eupolis (agenzia della Regione) assegnato a Mara Carluccio e la volontà di far partecipare Maria Grazia Paturzo (non imputata) al viaggio in Giappone.

Davanti al pubblico ministero Eugenio Fusco e agli avvocati degli imputati Sala ha affermato di non aver mai autorizzato la trasferta della Carluccio, per una questione di costi elevati (circa settemila euro) e di scarsa attinenza con il ruolo ricoperto allora dalla Paturzo. Sala ha quindi spiegato di aver cercato di persuadere Maroni a rinunciare al viaggio tramite l'allora direttore generale di Expo Cristian Malangone (già condannato a 4 mesi sempre per questa vicenda). Maroni alla fine rinunciò al viaggio e fu sostituito dall'allora vicepresidente della Regione Mario Mantovani.

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