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Pozzo d’Adda, uccise compagna 26enne strangolandola: Corte d’Assise dice no a perizia psichiatrica

Nessuna perizia psichiatrica per Carmelo Fiore, il 46enne che nella notte tra il 23 e il 24 settembre 2019 ha ucciso strangolandola la fidanzata, Charlotte Akasso, 26enne di origini ivoriane. L’uomo interrogato dai giudici della Corte d’Assise ha raccontato quanto accaduto: “Ho iniziato a picchiarla, ero stanco. Le ho messo le mani al collo e ho chiuso gli occhi”, le parole dell’imputato per cui la sentenza potrebbe arrivare già nel corso della prossima udienza.
A cura di Chiara Ammendola
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La vittima Charlotte Akasso
La vittima Charlotte Akasso

"Ho iniziato a picchiarla, ero stanco. Le ho messo le mani al collo e ho chiuso gli occhi. Siamo caduti per terra, ma io non riuscivo a lasciare la presa. L'ho fatto solo quando non si muoveva più", è un racconto lucido quello fornito da Carmelo Fiore, l'assassino di Charlotte, ai giudici della Corte d'Asse di Milano. Durante l'interrogatorio il 46enne ha raccontato nuovamente quando accaduto nella notte tra il 23 e il 24 settembre scorso quando ha ucciso, strangolandola, l'allora fidanzata Charlotte Akasso, 26enne originaria della Costa d'Avorio.

Ho deciso di togliermi la vita ma il coltello non ha colpito il cuore

"A quel punto – ha continuato l'uomo nel suo racconto – decido di togliermi la vita. Erano le 3 del mattino, chiamo la mia ex moglie e le dico ‘ho fatto una caz…, passami i bambini". Dopo la telefonata che mette in allarme la ex moglie che decide di chiedere l'aiuto delle forze dell'ordine, l'uomo decide di infliggersi una coltellata: "Sento una fitta forte, mi rendo conto che non ho preso il cuore e mi dico che è giusto che io soffra, che muoia dissanguato. Sento il telefono suonare, quindi rispondo e sento i miei figli strillare". Sono questi i momenti salienti del racconto fatto da Fiore al giudice che al termine dell'interrogatorio si sono ritirati in camera di consiglio per decidere se disporre o meno una perizia medico-psichiatrica, come chiesto da suo legale Andrea Benzi. Perizia infine non accordata.

Corte d'Assise dice di no alla perizia psichiatrica

Quando i militari quella notte accorsero nell'appartamento di via Taviani a Pozzo d'Adda dove si era appena consumato l'omicidio, per la 26enne non c'era più niente da fare: l'uomo invece era riverso a terra con un coltello piantato nel torace. Trasportato all'ospedale di Bergamo in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, nel pomeriggio di fronte al pubblico ministero confessò tutto: "Abbiamo litigato e l'ho ammazzata", le sue prime parole d'ammissione. Il movente? La gelosia che da sempre aveva contraddistinto il loro rapporto, in particolare le reazioni dell'uomo che davano vita a continui litigi. L'udienza del processo è stata rinviata al 16 marzo, per le discussioni del pm Maura Ripamonti, del legale di parte civile e della difesa dell'imputato. Già per quel giorno potrebbe arrivare la sentenza per Carmelo Fiore che deve rispondere dell'accusa di omicidio volontario aggravato.

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