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Charlotte, strangolata a 26 anni dal fidanzato geloso: mesi di litigi e una denuncia ritirata

I carabinieri erano già intervenuti pochi giorni fa nell’abitazione di via Taviani a Pozzo d’Adda, dove vivevano Charlotte Akassi Yapi, 26 anni, e il fidanzato Carmelo Fiore. Il loro rapporto, arrivato per entrambi dopo la fine di relazioni con figli, era stato caratterizzato da discussioni continue. Un anno fa ‘Sharly’ aveva sporto denuncia dopo un litigio particolarmente acceso, ma poi l’aveva ritirata. Il tragico epilogo nella notte tra lunedì e martedì: al culmine di una lite per gelosia, il 45enne ha strangolato la ragazza e poi ha cercato di uccidersi con una coltellata all’addome.
A cura di Simone Gorla
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Non era la prima volta che litigavano. I carabinieri erano già intervenuti pochi giorni prima nell'abitazione di via Taviani a Pozzo d'Adda, a nord-est di Milano, dove vivevano Charlotte Akassi Yapi, 26 anni, cittadina italiana nata in Costa d'Avorio, e il compagno di 45 anni, Carmelo Fiore, operaio in una stamperia.

Charlotte uccisa a 26 anni dal fidanzato: un anno fa la denuncia poi ritirata

Il loro rapporto, che per entrambi veniva dopo la fine di relazioni importanti e la nascita di figli, era stato complicato dall'inizio. Un anno fa Charlotte aveva denunciato il fidanzato, dopo una lite particolarmente accesa in cui lei per difendersi gli aveva rotto un dito. Poi, però, la ragazza aveva deciso di ritirare la denuncia. Così il rapporto è proseguito in modo burrascoso, la coppia è andata a convivere e le discussioni erano continuate. Solo una settimana fa i carabinieri di Cassano d'Adda erano dovuti intervenire, chiamati dalla giovane dopo l'ennesimo litigio. Di nuovo la ragazza aveva deciso di non sporgere denuncia, assicurando ai militari che non era successo nulla di grave.

Pochi giorni fa un altro litigio e l'intervento dei carabinieri

Il tragico epilogo per la 26enne, madre di due bambini avuti da una precedente relazione, è arrivato nella notte tra lunedì 23 e martedì 24 settembre. Sono le 3.40 quando Fiore telefona alla ex moglie e confessa di aver "fatto una pazzia", di aver strangolato e ucciso Charlotte e di volersi uccidere. La donna, angosciata, avverte le forze dell'ordine. All'arrivo dei militari nell'appartamento di via Taviani per la 26enne non c'è più niente da fare. L'uomo invece è riverso a terra con un coltello piantato nel torace. Le sue condizioni sono gravi, ma non rischia la vita.

La confessione: "Abbiamo litigato e l'ho ammazzata"

Fiore viene trasportato all'ospedale di Bergamo, piantonato dai carabinieri, e nel pomeriggio di fronte al pubblico ministero confessa tutto: "Abbiamo litigato e l'ho ammazzata", ammette. Il movente del femminicidio, a quanto emerge, sarebbe legato alla gelosia. A ‘Sharly'  è stata fatale la convinzione del 45enne che lei lo avesse "deriso" e avesse altre relazioni alle sue spalle. Un'ossessione che era all'origine dei continui litigi e che ha spezzato la vita di Charlotte a soli 26 anni.

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