Porta Venezia, due risse in una notte tra profughi: i residenti chiedono più poliziotti
Due risse nel corso di un'ora circa, martedì notte, nella zona di Porta Venezia, a Milano. E mercoledì mattina l'incontro del "Comitato di liberazione" sorto nel quartiere con il capo di gabinetto della prefettura per sollecitare un presidio fisso delle forze dell'ordine. Quanto avvenuto la scorsa sera tra via Lazzaretto e via Lazzaro Palazzi è la punta di un iceberg fatto di immigrazione incontrollata, scarso rispetto delle regole e anche un pizzico di intolleranza.
Risse e bivacchi: i residenti di Porta Venezia chiedono più polizia
Fattori che hanno portato un quartiere tradizionalmente meta di immigrati africani (soprattutto etiopi ed eritrei) sull'orlo di una crisi di nervi. Tra commercianti che denunciano un crollo degli affari ed espongono sul menu scritte anti-bivacco e residenti che danno vita a "comitati" che sfidano la Costituzione, è indubbio che esista in effetti un problema. Anche se il lavoro costante delle associazioni di volontariato ne ha in parte ridotto gli effetti: non ci sono più le centinaia di persone che dormivano nei sacchi a pelo nei giardinetti di via Vittorio Veneto, e molti profughi eritrei, solitamente ostili ad accettare aiuto, sono stati convinti ad andare nei centri di accoglienza del Comune.
Prevista una riunione del Comitato per l'ordine pubblico
Restano, però, problemi di ordine pubblico: come testimoniano le ultime due risse di martedì sera. Il bilancio: una 25enne eritrea ferita alla testa e un senegalese arrestato in flagrante mentre picchiava un altro immigrato accusato di avergli rubato il cellulare. Scene alle quali hanno assistito i clienti dei ristoranti della zona. E che hanno convinto i membri del "comitato di liberazione", del quale fa parte anche un etiope, a rivolgersi alla prefettura.
La situazione del quartiere sarà oggetto di una riunione del Comitato per l'ordine pubblico, come già avviene ogni settimana. L'assessore alla Sicurezza di Milano, Marco Granelli, ha detto che si stanno valutando ordinanze urgenti per alcuni locali che più volte sono risultati non in regola per quanto riguarda gli orari di chiusura o il volume della musica. Non si sa ancora, invece, se la richiesta del comitato sul presidio fisso delle forze dell'ordine sarà esaudita, o se si continuerà ad adottare una linea morbida fatta di pattugliamenti, frequenti ma non fissi, da parte delle volanti di polizia e carabinieri.