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Pontida, parcheggi rosa vietati alle mamme lesbiche ed extracomunitarie: scoppia la polemica

L’amministrazione comunale leghista di Pontida, paese in provincia di Bergamo famoso per il pratone che ospita ogni anno il raduno della Lega Nord, ha approvato un nuovo regolamento che istituisce parcheggi rosa riservati alle mamme, ma solo a quelle etero e con cittadinanza italiana o Ue. Infuriano le polemiche: “Si ritiri subito questo provvedimento vergognoso”, dice il ministro Martina. I Cinque Stelle: “Apartheid leghista”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'amministrazione comunale leghista di Pontida, paese in provincia di Bergamo famoso per il pratone che ospita ogni anno il raduno della Lega Nord, ha approvato un nuovo regolamento comunale che istituisce i "parcheggi rosa", riservati alle donne incinte. Ma il provvedimento – già in vigore in altre città – ha scatenato feroci polemiche per via delle restrizioni in esso contenute. Secondo quanto recitano testualmente alcuni commi e articoli del nuovo regolamento, infatti, i parcheggi rosa saranno vietati alle neomamme o future mamme lesbiche ed extracomunitarie.

Sono escluse dai parcheggi le donne lesbiche ed extracomunitarie

Nel testo del "Regolamento comunale per la disciplina della sosta nei parcheggi riservati alle donne gestanti e alle donne puerpere" (che si può trovare sul sito del Comune di Pontida), tra le finalità del provvedimento è scritto: "La Città di Pontida intende con il presente regolamento comunale promuovere il sostegno alle famiglie naturali, formate dall’unione di un uomo ed una donna a fini procreativi, nucleo fondante della società civile, favorendo la sosta della donna pontidese in fase di gestazione o di puerperio in apposite aree loro riservate, riconoscendo l’essenziale funzione familiare della donna nella maternità". Il comma 2 dell'articolo 1 chiarisce: "Sono esplicitamente esclusi dall’ambito di applicazione del presente regolamento comunale i soggetti non appartenenti ad un nucleo familiare naturale". L'articolo successivo chiarisce, ove ve ne fosse bisogno, che "per ‘nucleo familiare naturale’ si intende una famiglia composta dall’unione di un uomo ed una donna a fini procreativi". E si spinge anche oltre, fino a indicare anche cosa sia una donna e cosa si intenda per fase di gestazione e di puerperio.

È poi l'articolo 4 del regolamento (al comma 2) che recita: "Possono richiedere il rilascio gratuito di idoneo permesso risultante da tessera esclusivamente i soggetti che presentano congiuntamente il possesso dei cinque seguenti requisiti soggettivi: a) essere donna; b) essere appartenenti ad un nucleo familiare naturale; c) essere in fase di gestazione o di puerperio; d) essere cittadina italiana o di un paese membro dell’Unione Europea; e) essere residente nella Città di Pontida", con una deroga sull'ultimo punto: per sostare nei parcheggi rosa "basterà" essere donne etero e avere la cittadinanza italiana o di uno Stato dell'Unione europea. Per i trasgressori previste multe dai 25 ai 500 euro.

Il regolamento approvato poco prima del tradizionale raduno della Lega

Il regolamento è stato redatto dall'assessore al Territorio, ambiente ed ecologia, Emil Mazzoleni, della Lega Nord, ed è stato approvato pochi giorni fa con otto voti favorevoli e due contrari. L'approvazione arriva proprio a pochi giorni dal tradizionale raduno della Lega, che si terrà domenica 17 settembre. Su quello stesso prato ad aprile si era tenuta la "Giornata dell'orgoglio antirazzista, migrante e meridionale", organizzata dal centro sociale napoletano Insurgencia in risposta alla contestata visita di Matteo Salvini a Napoli dello scorso marzo. Anche in quell'occasione non erano mancate le polemiche, soprattutto per un'ordinanza del sindaco leghista Luigi Carozzi che aveva "blindato" il paese (chiudendo anche il cimitero) per paura di disordini che poi non si verificarono.

Martina: Si ritiri questo provvedimento vergognoso

La notizia del nuovo regolamento sui parcheggi approvato dal comune di Pontida ha provocato un vero e proprio terremoto politico. Immediate, e roventi, le critiche e le polemiche. Tra i commenti più duri quello del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che è anche vicesegretario del Pd: "Ma fino a dove vogliono spingersi alcuni nella ricerca esasperata di provocazioni intolleranti e razziste che ricordano le peggiori pagine della storia? Dove vogliono portarci? Ai posti riservati sui bus? O al divieto d'ingresso nei negozi per alcune razze? Sono cose che fanno rabbrividire e purtroppo sono cose vere – ha scritto Martina su Facebook – Sembra che la storia non abbia insegnato nulla a certe persone e noi non possiamo sottovalutare tutto questo. Stanno emergendo estremismi che non possono essere banalizzati. Si ritiri subito questo provvedimento vergognoso", ha concluso.

"Non è una semplice azione folkloristica o di propaganda messa in campo da un partito che sull'avversione per il diverso ha fondato tutta la sua strategia: qui abbiamo superato, oltre alla soglia della decenza, anche quella della civiltà", ha detto invece la deputata Dem Elena Carnevali: "Solo un'ideologia cieca – ha aggiunto Carnevali – può pensare di distinguere tra mamma e mamma, di valutare meno i dolori o i disagi di una donna in stato di gravidanza in base al colore della pelle o allo stato di famiglia, di dispensare i diritti in base a criteri che la Costituzione italiana respinge e ripudia".

Il Movimento 5 stelle: Apartheid leghista

Duro anche il Movimento 5 stelle, che parla di "apartheid leghista": "Questa è una discriminazione agghiacciante che va condannata con fermezza. Dopo i parcheggi rosa ci aspettiamo che le amministrazioni leghiste si adoperino a creare bagni separati per gli extracomunitari, posti in piedi sugli autobus per i gay oppure le strisce verdi per parcheggi per i soli padani Doc – ha scritto il consigliere regionale Dario Violi – È ora di finirla, ne abbiamo abbastanza di discriminazioni, la Lega non può riportare la lancetta della Storia a un Medioevo che nessuno rimpiange. Chiediamo al Sindaco di scusarsi e di revocare immediatamente quel regolamento. In caso contrario siamo a disposizione dei cittadini di Pontida discriminati per eventuali ricorsi visto e considerato che il regolamento adottato è palesemente illegittimo e incostituzionale!".

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