Poliziotto morto sull’Autostrada A1: domani l’autopsia e i funerali

Si svolgeranno domani, subito dopo l'autopsia, i funerali di Giuseppe Beolchi, l'assistente capo della polizia stradale morto ieri in un tragico incidente stradale sull'Autostrada A1 tra Somaglia e Guardamiglio, in provincia di Lodi. L'esame autoptico è contestuale all'apertura di un'inchiesta per omicidio colposo in relazione all'episodio: nel fascicolo risultano iscritti, come atto dovuto, il conducente del camion coinvolto nell'incidente e il collega del poliziotto deceduto, che al momento dell'incidente era al volante della pattuglia della stradale. Dopo l'autopsia sul cadavere del 45enne, la cui scomparsa è stata pianta dai colleghi e anche dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, nel pomeriggio di domani si svolgeranno i funerali.
Il poliziotto era padre di cinque figli: sui social c'è chi ha esultato per la sua morte
Giuseppe Beolchi era padre di cinque figli. Stimatissimo da suoi colleghi, ex e attuali, è morto sul colpo nel tragico schianto di ieri, la cui dinamica è ancora da accertare. Il suo collega è invece rimasto ferito: non è fortunatamente in pericolo di vita, anche se è rimasto molto provato da quanto successo al collega. Sui social network sono in tanti a ricordare Beolchi: "Era un poliziotto dal cuore immenso – hanno detto i suoi ex colleghi di Piacenza – quando sulla strada avevi bisogno, lui c'era". Su Facebook c'è anche stato chi ha avuto il coraggio di esultare per la morte del 45enne: "Buon Natale, maledetti poliziotti", ha infatti scritto un utente che transitava sull'A1 al momento dello schianto e che ha pubblicato una foto della vettura distrutta accompagnata dal becero commento. Il post è stato prontamente rimosso e il suo autore individuato: rischia un procedimento penale. "Giuseppe Beolchi, 45 anni, 5 figli, morto in un incidente stradale con la sua vettura di servizio. Qualcuno ha avuto il barbaro coraggio di insultarlo dopo la morte – ha scritto su Facebook Tommaso Longobardi – Io voglio ringraziarlo per il servizio svolto e per – come hanno dichiarato i suoi colleghi – aver onorato la sua divisa fino alla fine. Ciao Giuseppe, che la terra ti sia lieve". La sua foto è stata condivisa migliaia di volte: un modo per ricordare la figura di uno dei tanti "servitori dello Stato" morti in servizio.