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Pavia, ragazzino di 12 anni ustionato da un bullo con l’accendino alla fermata del bus

Episodio di bullismo a San Martino Siccomario, in provincia di Pavia. Un ragazzino di 12 anni è stato preso di mira da un adolescente di qualche anno più grande: alla fermata del bus il bullo gli ha procurato un’ustione sul collo con un accendino rovente, poi lo ha preso a calci. I genitori del dodicenne, dopo aver scoperto che le angherie andavano avanti da un anno, hanno sporto denuncia.
A cura di Francesco Loiacono
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Episodio di bullismo in provincia di Pavia, a San Martino Siccomario. Un ragazzino di 12 anni, come riporta il quotidiano locale "La Provincia Pavese", è stato preso di mira da un adolescente di qualche anno più grande. Il dodicenne stava aspettando il bus alla fermata che si trova in via Roma, quando è stato avvicinato dal bullo, che era in compagnia di un amico. Il ragazzo prima lo ha spinto facendo cadere la sua vittima per terra, poi lo ha immobilizzato e con l'accendino, nel frattempo fatto diventare rovente, gli ha procurato un'ustione al collo. L'amico del bullo a questo punto è intervenuto, dicendogli di smettere di importunare il ragazzino. Ne è nata una breve colluttazione tra i due, al termine della quale però il bullo è tornato alla carica colpendo la sua vittima alla gamba con dei calci. Poi, finalmente, è arrivato l'autobus: tutti e tre sono saliti, ma una volta nel mezzo non c'è più stato alcun contatto tra di loro.

Gli episodi di bullismo andavano avanti da un anno

È stato il padre del ragazzino preso di mira a ricostruire quanto avvenuto. Quando il figlio è tornato a casa, a San Martino Siccomario, notando i segni sul corpo ha insistito affinché gli raccontasse cosa gli era capitato. A quel punto è emersa una storia di vessazioni e violenze che andava avanti da circa un anno. A prendere di mira il ragazzino è stato sempre lo stesso bullo, residente anche lui nello stesso paese. I genitori della giovane vittima delle angherie hanno portato il figlio in ospedale, dove i medici gli hanno diagnosticato un'ustione di secondo grado al collo. Poi è scattata la denuncia ai carabinieri: "Non bisogna tacere, bisogna invece avere il coraggio di denunciare. Sono cose intollerabili, assurde da combattere con ogni mezzo", hanno detto il papà e la mamma del bambino, che a causa delle aggressioni subite ha paura di andare in giro da solo e anche di recarsi a scuola la mattina, col terrore di trovarsi di fronte il suo aguzzino.

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