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Paura nella notte a Corsico, incendiato un bar: il rogo è doloso

Notte di paura a Corsico, nella provincia di Milano, dove il bar Erica, sito in via Curiel, è stato dato alle fiamme. I residenti, svegliati da una serie di esplosioni, hanno visto il fuoco e le fiamme uscire dal bar, che era già chiuso, e hanno allertato i soccorsi: sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno estinto il rogo. Sulle cause dell’incendio ci sarebbero pochi dubbi: i carabinieri hanno ritrovato una tanica di benzina sul retro.
A cura di Valerio Papadia
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Un incendio doloso quello che ha colpito nella notte un bar di Corsico, nella provincia di Milano: ad andare in fiamme il bar Erica, sito in via Curiel. Sono stati alcuni residenti, intorno alla mezzanotte circa, a sentire una serie di boati provenire dal bar e a notare le fiamme e il fumo uscire dalle saracinesche del locale, gestito da un uomo di 40 anni di origine cinese, che per fortuna a quell'ora era già chiuso. Sul posto sono intervenuti prontamente i vigili del fuoco, che hanno faticato non poco per estinguere il rogo. Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Corsico, che hanno effettuato tutti i rilievi del caso. Sull'origine dell'incendio ci sarebbero pochi dubbi, dal momento che i militari dell'Arma hanno rinvenuto una tanica di benzina sul retro del bar: spetta adesso a loro fare luce sulla vicenda.

Nel 2018 all'esterno del bar c'era stato un omicidio

Il bar Erica di via Curiel, nell'estate del 2018, era stato anche teatro di un omicidio. Proprio all'esterno del locale, infatti, la sera del 16 giugno venne assassinato a colpi di pistola Assane Diallo, cittadino senegalese di 54 anni. Qualche giorno dopo, ai carabinieri di Corsico, si costituì Fabrizio Butà, 47 anni, confessando l'omicidio. Diallo e il suo killer si sarebbero dati appuntamento all'eterno del bar per chiarire alcune questioni in sospeso: tra i due sarebbe nata poi una discussione, degenerata quando Butà ha estratto una pistola e ha fatto fuoco contro il 54enne, uccidendolo; in un primo momento si era pensato anche all'omicidio dettato da odio razziale, circostanza poi negata dal racconto dell'assassino.

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