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Patenti facili a Milano: cinque indagati per imbrogli durante gli esami per la licenza di guida

Cinque persone sono state denunciate dalla polizia locale di Milano per imbrogli durante gli esami per il conseguimento della patente. L’inchiesta è partita dopo la scoperta di alcuni candidati che stavano sostenendo l’esame indossando di nascosto alcuni apparecchi elettronici che li avrebbero agevolati nella prova. Sequestrata anche un’ex scuola guida milanese.
A cura di Francesco Loiacono
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Cinque persone indagate e una ex scuola guida sequestrata. Questo il bilancio di un'operazione della polizia locale di Milano denominata "Patente per tutti". Al centro dell'attività degli agenti della locale, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Cristiana Roveda, un sodalizio criminale che, tramite imbrogli, consentiva effettivamente proprio a tutti di ottenere la licenza di guida. L'inchiesta è partita quando alcuni agenti del comando decentrato 8 della polizia locale di Milano, durante l'attività di vigilanza sulle sessioni dell’esame teorico per la patente di guida alla Motorizzazione Civile di Milano di via Cilea, hanno scoperto che alcuni candidati stavano partecipando alla prova indossando, di nascosto, una strumentazione tecnologica che li avrebbe agevolati nel superamento dell'esame.

Telecamera e modem sotto i vestiti: il trucco per prendere la patente

I candidati inquadravano con una telecamera nascosta in un capo di abbigliamento – opportunamente predisposto con un piccolo foro – lo schermo del PC per far leggere le domande e farsi suggerire da remoto le risposte attraverso un microauricolare inserito nell’orecchio. La strumentazione si completava anche con un modem per la trasmissione dati e una batteria per il funzionamento degli strumenti, il tutto fissato al corpo del candidato con nastro adesivo o altri elastici dagli organizzatori dell’attività criminosa.

Sequestrata un'ex scuola guida di Milano

Da qui si è sviluppata un'indagine che ha portato a perquisizioni anche in altri comuni della Lombardia e del Veneto e alla denuncia di cinque persone, accusate di associazione a delinquere e di "Repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche". Si tratta di un reato, previsto dalla legge n. 475 del 1925, che punisce in sostanza sia chi, durante esami o concorsi, presenta come propri lavori altrui e sia chi esegue gli stessi lavori per far passare esami o concorsi ad altri. Oltre alla denuncia di cinque persone implicate nella vicenda, l'inchiesta ha portato anche al sequestro di una ex scuola guida di Milano.

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