Una protesta sindacale trasformata in un atto di solidarietà per Natale: così i lavoratori della sede di Rozzano (hinterland di Milano) coinvolti nell’avvicendamento tra Auchan e Conad hanno deciso di donare alla Caritas i pandori regalati loro dalla dirigenza. Dopo l’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico e lo sciopero che ne è seguito, i dipendenti hanno infatti trovato come regalo aziendale un pandoro ciascuno. Il gesto della dirigenza è però parso ipocrita ai dipendenti della sede, che da luglio chiedono invano un incontro ai nuovi direttori: così, compattamente, non hanno ritirato i pandori, protestando con video e cartelli: "Per Natale non voglio un pandoro, voglio un lavoro".
Il futuro dei lavoratori è incerto
La situazione dei lavoratori di Rozzano è piuttosto tesa: il piano industriale Conad sembra riguardare solo i punti vendita, ignorando quindi la sorte dei dipendenti impiegati nella sede amministrativa e nella logistica. Anche loro, però, sono stati ceduti da Auchan alla Bdc, società costituita appositamente e partecipata al 51% da Conad e al 49% dall’immobiliare lussemburghese Pop 18 Sarl. Nel pieno della mobilitazione per difendere i propri posti di lavoro, non accettare il regalo natalizio è parso naturale ai dipendenti di Rozzano, che non si sono però limitati alla protesta. La proposta solidale è partita spontaneamente dai lavoratori: donare a una Onlus i pandori che i dipendenti non intendevano accettare. Sono stati allora i delegati sindacali a prendere contatto con don Tommaso Lentini della Caritas di Rozzano, che ha accolto con entusiasmo l’offerta: proprio quest’anno un donatore storico dell’associazione, che regalava al gruppo decine di panettoni, era impossibilitato a farsi carico dei costi. Così, alla vigilia dello sciopero e del presidio davanti alla nuova sede della Regione, 121 pandori destinati ai dipendenti Conad-ex-Auchan saranno serviti per l’iniziativa del pranzo di Natale sospeso organizzata dalla Caritas di Rozzano.