363 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Palazzolo, vigile si toglie la vita: Procura apre inchiesta per istigazione al suicidio

È stata aperta un’inchiesta per istigazione al suicidio in merito alla morte di Gian Marco Lorito, l’agente di polizia locale in servizio a Palazzolo sull’Oglio che si è tolto la vita martedì 4 febbraio con la pistola d’ordinanza. Il 43enne era stato vittima di insulti e offese sui social per aver parcheggiato l’auto in un posto riservato ai disabili.
A cura di Chiara Ammendola
363 CONDIVISIONI
Gian Marco Lorito (foto Facebook)
Gian Marco Lorito (foto Facebook)

La procura di Brescia ha aperto un'inchiesta sulla morte di Gian Marco Lorito, l'agente di polizia locale che si è tolto la vita martedì 4 febbraio a Palazzolo sull'Oglio, comune del Bresciano dove prestava servizio. L'ipotesi di reato, al momento, è quella di istigazione al suicidio. Stando a quanto emerso il 43enne si è suicidato sparandosi un colpo con la pistola d'ordinanza nella sua auto: una ricostruzione dei fatti difficilmente smentibile secondo gli inquirenti che da subito hanno ipotizzato che la morte del giovane vigile potesse essere frutto di un gesto estremo compiuto dall'uomo. I funerali si sono celebrati questo pomeriggi o a Cirié, comune in provincia di Torino, dove risiedono i parenti di Gian Marco, i genitori e la sorella.

Il vigile vittima di cyberbullismo?

Una tragedia che però secondo secondo la procura potrebbe nascondere dell'altro. I carabinieri della compagnia di Chiari infatti stanno indagando per appurare se ci siano delle motivazioni specifiche che potrebbero aver spinto il 43enne a compiere l'estremo gesto, in particolare i militari, coordinati dalla Procura nella figura del pubblico ministero Corinna Carrara, si stanno concentrando sugli episodi di cyberbullismo di cui il vigile è stato oggetto nei giorni precedenti alla morte.

Il parcheggio al posto disabili e le polemiche social

L'agente era finito al centro delle polemiche dopo essere stato fotografato mentre parcheggiava l'auto di servizio in un posto per disabili a Bergamo: in poche ore la notizia era finita sui social network e il 43enne era stato oggetto di numerose offese e insulti da parte di tantissimi utenti. Lorito, per quel gesto, si era scusato con una lettera nella quale esprimeva il proprio rammarico e si era anche auto multato, consegnando di propria spontanea volontà 100 euro di contributo all'Anmic, l'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili che aveva segnalato su Facebook l'errore di Lorito. La vicenda sembrava essersi conclusa così, poi la tragedia che ha lasciato i famiglari e la piccola comunità di Palazzolo sotto shock. Originario di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, aveva lavorato prima a Erbusco e poi a Palazzolo. Era figlio di un carabiniere e per questo aveva deciso di vestire la divisa della polizia locale.

363 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views