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Palazzina crollata a Rescaldina: esplosione provocata da tubo del gas aperto a mano

Un tubo del gas scollegato a mano: sarebbe questa la causa del crollo di una palazzina a Rescaldina, nel marzo del 2018, secondo i periti della procura di Busto Arsizio. Nell’esplosione nel comune in provincia di Milano perse la vita un uomo di 45 anni, il sergente maggiore dell’Esercito Saverio Sidella, e altre 8 persone rimasero ferite. Gli inquirenti hanno chiesto l’archiviazione dall’accusa di strage per la moglie della vittima.
A cura di Simone Gorla
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La palazzina crollata a Rescaldina
La palazzina crollata a Rescaldina

Sarebbe stato un tubo del gas scollegato manualmente a causare l‘esplosione e il crollo di una palazzina a Rescaldina, nel Milanese, la mattina del 31 marzo 2018. Ad affermarlo è la relazione conclusiva dei periti della procura di Busto Arsizio (Varese) che hanno indagato sulle cause della deflagrazione che ha provocato la morte di Saverio Sidella, 45 anni, sergente maggiore dell'esercito, e il ferimento di sua moglie, dei suoi figli di 6 e 10 anni, e di altre cinque persone. Marito e moglie erano indagati per strage – i loro nomi erano stati iscritti nel registro degli indagati da subito, da prima che Sidella morisse – ma nel corso degli accertamenti non sono emersi indizi a carico della donna, né di altre persone, e per questo la procura ha chiesto l'archiviazione delle accuse.

Otto persone erano rimaste ferite, tra cui due bambini

In seguito all'esplosione, avvenuta alle 7.45 di mattina, i vigili del fuoco avevano estratto subito dalle macerie le prime tre persone rimaste intrappolate, mentre solo in seguito erano riusciti a metterne in salvo altre due. Tre feriti erano arrivati al pronto soccorso in codice rosso, due in codice giallo. Altre quattro persone, due adulti e due bambini, erano stati soccorsi in codice verde. In un primo momento ci si era illusi che il crollo non avesse causato vittime, ma purtroppo Sidella è deceduto a causa delle ferite dopo quasi tre settimane di agonia all'ospedale Niguarda di Milano. In totale cinque famiglie erano rimaste senza dimora a causa dello scoppio e si sono viste poi assegnare alloggi Aler a Legnano (Varese). Unica nota positiva nella tragedia era stato il salvataggio del cane Rocky, l'animale domestico della famiglia Sidella, estratto vivo dai vigili del fuoco dopo essere rimasto intrappolato tra i calcinacci per una settimana.

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