Operaio di 19 anni muore schiacciato dal tornio davanti al padre: l’incidente sul lavoro a Rovato
Ennesima tragedia sul lavoro in Lombardia, due giorni dopo la strage alla ditta "lamina" di Milano. Un operaio di appena 19 anni, Luca Lecci, è morto in un'azienda di Rovato, in provincia di Brescia. L'incidente è avvenuto sotto gli occhi del padre del ragazzo, titolare della ditta in cui il giovane lavorava, l'Elettrotecnica Lg. Ancora da chiarire la dinamica esatta dell'incidente, avvenuto nel primo pomeriggio di mercoledì: secondo le prime ricostruzioni, il giovane operaio sarebbe rimasto schiacciato da un tornio dopo essere rimasto impigliato con una manica del maglione nel macchinario. È stato proprio il genitore del ragazzo a dare l'allarme: sul posto sono arrivati i soccorritori del 118 con due ambulanze e un elicottero, i vigili del fuoco, i carabinieri e i tecnici del lavoro dell'Azienda socio sanitaria territoriale della Franciacorta. Il 19enne è stato trasportato in elicottero agli Spedali Civili di Brescia: le sue condizioni erano apparse subito critiche e una volta giunto in ospedale i medici non sono riusciti a salvargli la vita. Il decesso è stato provocato dalle profonde ferite riportate nell'infortunio.
Lunedì la strage in una ditta di Milano: tre operai morti
La dinamica dell'incidente mortale dovrà adesso essere chiarita dagli inquirenti: si dovrà capire perché il tornio sia entrato in funzione, schiacciando il ragazzo e procurandogli le ferite risultate poi fatali. Luca Lecci abitava a Villa Carcina, piccolo comune del Bresciano dove fino a qualche anno fa si trovava la ditta aperta dal padre, che ripara e commercializza macchine elettriche. L'azienda si era poi trasferita nel capannone in via Stelvio 58, a Rovato, dove è avvenuto l'incidente. L'infortunio mortale sul lavoro arriva in un momento di piena emergenza per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro: lunedì pomeriggio nella ditta "Lamina" di via Rho, a Milano, tre operaio sono morti per aver respirato gas tossici. Altri tre sono rimasti intossicati e uno di loro è in fin di vita. Dopo le sollecitazioni del sindaco di Milano, Beppe Sala, il prefetto del capoluogo lombardo, Luciana Lamorgese, ha convocato per il prossimo lunedì un tavolo di confronto tra tutti gli enti interessati: ma il problema investe tutta la Lombardia e tutto il Paese.