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Ono San Pietro, 43enne trovato morto nella casa in cui un padre uccise e bruciò i suoi figli

Francesco Squaratti, 43enne padre di un bambino, è stato trovato morto nella sua abitazione a Ono San Pietro, in provincia di Brescia. Mistero sulle cause del decesso: sulla salma è stata disposta l’autopsia. Il dramma nello stesso appartamento in cui, nel luglio 2013, Pasquale Iacovone uccise e poi bruciò i suoi due figli di 12 e 8 anni.
A cura di Francesco Loiacono
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La "casa degli orrori" di Ono San Pietro dopo il duplice omicidio dei fratellini
La "casa degli orrori" di Ono San Pietro dopo il duplice omicidio dei fratellini

La "casa degli orrori" di Ono San Pietro, in provincia di Brescia, continua purtroppo a riservare macabre sorprese. Nell'appartamento in cui, nel luglio 2013, due fratellini vennero uccisi e poi bruciati dal loro padre, Pasquale Iacovone, venerdì mattina si è consumato un nuovo dramma dai contorni ancora misteriosi. L'attuale inquilino della casa, il 43enne Francesco Squaratti, è stato infatti trovato morto nell'appartamento. Squaratti aveva 43 anni ed era padre di un bambino. Era originario di Borno ma da circa due anni era andato a vivere a Ono San Pietro e abitava proprio nel bilocale di via Sacadur dove quasi sei anni fa si era consumata la tragedia dei due fratellini Davide e Andrea, di 12 e 8 anni, soffocati e poi bruciati dal padre (poi condannato in via definitiva all'ergastolo).

Sarà l'autopsia a chiarire le cause del decesso

Squaratti lavorava come commesso e per arrotondare collaborava con un'impresa di pompe funebri. È stato proprio il titolare dell'impresa ad allarmarsi: aveva un appuntamento col 43enne ma l'uomo non si era presentato e non rispondeva al telefono e così ha deciso di recarsi presso la sua abitazione. Dopo aver bussato senza ricevere risposta è entrato: la porta era aperta e all'interno dell'appartamento giaceva il corpo senza vita di Squaratti. Sul posto sono intervenuti i paramedici del 112 e i carabinieri. Per l'uomo non c'era ormai più niente da fare e adesso si sta cercando di capire le cause del decesso. Sarà l'autopsia a stabilirlo con precisione: sul corpo non c'erano apparenti segni di violenza, ma al momento nessuna ipotesi viene scartata dagli investigatori, incluse quelle di un gesto estremo da parte del 43enne o la possibilità che la morte possa essere stata provocata da un'altra persona.

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