Omicidio Jessica Mantovani: su un cuscino sangue simile a quello ritrovato nell’auto di un indagato
Emergono nuovi dettagli circa la sparizione di Jessica Mantovani, la donna di 37 anni di Villanuova sul Clisi, trovata morta il 13 giugno dello scorso anno in un canale della centrale idroelettrica di Prevalle, paese in provincia di Brescia. Per i reati di omicidio e occultamento di cadavere, sono indagati Marco Zocca, 23enne di Prevalle, e Giancarlo Bresciani, 51enne amico della Mantovani.
Trovato sangue vicino al patrimonio genetico di quello rinvenuto nella Panda di un indagato
Stando a quanto comunicato, nella giornata di ieri, venerdì 12 giugno, Zocca è stato sottoposto a prelievo del sangue perché nelle scorse settimane i Ris di Parma avevano trovato macchie di sangue grazie al Luminol a casa di Bresciani riconducibili alla donna. L'abitazione del 51enne è l'ultimo luogo visitato dalla Mantovani, la sera prima che venisse uccisa. Inoltre, nei reperti biologici rivenuti, ci sarebbero altri tratti genetici non riconducibili alla 37enne, bensì ad un soggetto maschile il cui dna è "vicino" a quello rinvenuto nella Fiat Panda di Zocca. Per questo motivo il 23enne è stato sottoposto al prelievo di sangue, il cui campione verrà comparato con le sequenze genetiche del sangue trovato nella casa di Bresciani.
Chiazze ematiche rinvenute a casa di Bresciani
Il reperto biologico trovato su un cuscino, poi, testimonia che il sangue della donna è mescolato con lo stesso profilo maschile ora allo studio dei Ris. Il cuscino era stato ritrovato nella vasca di scolo del canale dove il cadavere della 37enne era stato rinvenuto. L'esito della comparazione dei profili genetici potrebbe dare una svolta al caso. In merito, invece, alle numerose chiazze ematiche trovate a casa sua, il Bresciani aveva dichiarato che "Jessica aveva il ciclo". Successivamente, però, era stato accertato che l'origine del sangue non era di tipo mestruale. Inoltre, l'autopsia effettuata sul corpo di Jessica, aveva stabilito che la donna fosse stata uccisa da un colpo alla testa, mentre le erano state trovate anche due costole e il naso rotto. Si pensa quindi che dopo il pestaggio, la 37enne sia stata scaricata nel canale della centrale idroelettrica.