Omicidio di Stefania Crotti, niente domiciliari per Chiara Alessandri: ecco la motivazione
Confermato il no alla richiesta degli arresti domiciliari presentata dai legali di Chiara Alessandri, la quarantaquattrenne di Gorlago accusata di aver ucciso e dato fuoco lo scorso 17 gennaio a Stefania Crotti, moglie dell'ex amante Stefano Del Bello. Secondo il tribunale del Riesame di Brescia che ha detto no ai domiciliari per la donna, la vittima era ancora viva quando fu data alle fiamme, stando all'autopsia sul corpo.
Secondo gli esami dei medici legali, infatti, nel sangue della Crotti vi era "un 15% di carbossiemoglobina, un complesso chimico stabile tra il monossido di carbonio e l'emoglobina nei globuli rossi, causato dall'esposizione a processi di combustione". Il fatto poi che il corpo sia stato trovato ad Erbusco, nella provincia bresciana, unito anche al fatto che per l'autopsia è anche il luogo della morte, la procura bresciana resta quella competente per la vicenda, piuttosto che quella di Bergamo, dove invece era avvenuta l'aggressione. Era successo a Gorlago: la vittima, dopo l'aggressione, era stata tramortita e portata ad Erbusco, nel bresciano, dove nel territorio della Franciacorca era stata data alla fiamme, secondo l'autopsia, mentre ancora viva.