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Omicidio di Manuela Bailo, l’ex in carcere: “Non accettava di fare l’amante, urlava e l’ho spinta dalle scale”

Fabrizio Pasini, in carcere con l’accusa di aver ucciso l’ex amante, Manuela Bailo, ha ritrattato la sua versione dei fatti: “Non abbiamo litigato per il tatuaggio con le iniziali dei miei figli. Quella notte era già tardi, volevo tornare da mia moglie e lei non mi faceva rientrare. Urlava e così l’ho spinta dalle scale. Ma non l’ho sgozzata”.
A cura di Enrico Tata
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Manuela Bailo, la giovane di Nave (BS), scomparsa da sabato 28 luglio.
Manuela Bailo, la giovane di Nave (BS), scomparsa da sabato 28 luglio.

Ritratta la sua versione Fabrizio Pasini, in carcere con l'accusa di aver ucciso l'ex amante, Manuela Bailo. "Non abbiamo litigato per il tatuaggio con le iniziali dei miei figli. Quella notte era già tardi, volevo tornare da mia moglie e lei non mi faceva rientrare. Urlava e così l'ho spinta dalle scale. Ma non l'ho sgozzata", ha rivelato l'uomo al suo legale, l'avvocato Pierpaolo Pettenadu. Ma Manuela fu trovata morta in una cascina sperduta e con una profonda ferita alla gola. Secondo la procura, Pasini avrebbe prima stordito la ragazza colpendola alla testa con un oggetto e poi le avrebbe inferto una coltellata. La sera del 28 luglio i due amanti avrebbero cominciato a litigare violentemente, poi alle 2 di notte Manuela ha accompagnato Pasini in pronto soccorso a Brescia perché lui si era incrinato una costola. Una volta tornati a casa, un appartamento in zona Ospitaletto, Manuela sarebbe stata uccisa. Secondo i pm, tra le 4 e le 6 di mattina del 29 luglio. "Era tardissimo, mia moglie continuava a telefonare e Manuela urlava. Non accettava di fare l'amante", ha raccontato Pasini. Ma la versione non convince affatto gli inquirenti. "La morte di Manuela è avvenuta attraverso un'arma da taglio che ha comportato la recisione della carotide. La ferita alla testa non è stata determinante per la morte", sono sicuri i magistrati.

Il corpo di Manuela fu ritrovato in una cascina del Cremonese indicata proprio da Pasini in seguito alla sua confessione. Inizialmente la sua versione fu quella di una lite scoppiata per un tatuaggio e di una caduta accidentale che portò alla morte di Manuela. A quel punto, spaventato, decise di trasportare in cadavere in una cascina. "L'uomo si è preso tutto il tempo per impacchettare il corpo della ragazza e trasportarla nel Cremonese dove già aveva individuato il luogo dove occultare il cadavere. Una lucidità mentale in netto contrasto con l'ipotesi dell'incidente", la versione dei pm.

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