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Omicidio della pornostar Federica Giacomini, condannato a 20 anni Franco Mossoni

Il 56enne Franco Mossoni, ex compagno della pornostar Federica Giacomini, è stato condannato a 20 anni di reclusione per l’omicidio della sua ex fidanzata. Il corpo della pornostar era stato recuperato sul fondo del lago di Garda lo scorso giugno, chiuso in un baule. Mossoni era stato arrestato qualche giorno dopo.
A cura di Francesco Loiacono
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Venti anni di carcere e dieci di misura di sicurezza al 56enne Franco Mossoni. Questo l'esito del processo di primo grado nei confronti dell'uomo accusato di aver ucciso la sua ex compagna, l'attrice di film hard Federica Giacomini, in arte conosciuta come Ginevra Hollander. A pronunciare la sentenza, mercoledì scorso, è stato il giudice per l'udienza preliminare di Verona. Se la vicenda processuale in sede penale sembra essere arrivata a una prima conclusione, a livello civile potrebbe presto avere un seguito. Il legale della famiglia della vittima, infatti, l’avvocato Paolo Mele, chiederà anche un risarcimento – in aggiunta alla provvisionale di 100 mila euro per ciascuno dei genitori della vittima – giustificato dal fatto che, secondo alcuni "servizi pubblici", Mossoni era sano prima di uccidere brutalmente Federica.

Omicidio della pornostar Federica Giacomini, condannato a 20 anni Franco Mossoni

La donna era scomparsa dalla sua abitazione a Desenzano del Garda nel gennaio del 2014. Le indagini avevano rivelato che Federica aveva affittato una casa a Vicenza nella quale aveva abitato anche Mossoni. Nell'abitazione erano state trovate armi come balestre e coltelli e indumenti intimi ricollegabili alla donna. A far stringere il cerchio attorno a Mossoni era stato però un cellulare regalato da Federica a Mossoni.Da quel cellulare erano partite numerose telefonate ad un barcaiolo di una paesino vicino Verona, che si sarebbe rivelato determinante per il piano criminale messo a punto dal 56enne.

Secondo quanto ricostruito dall'accusa, e confermato dalla sentenza di primo grado, Mossoni ha infatti ucciso la compagna con violenti colpi alla testa. Poi ne ha nascosto il corpo all'interno di un grosso baule, camuffandolo in maniera che sembrasse un macchinario usato da biologi per effettuare rilevazioni. Proprio fingendosi biologo, infine, aveva trasportato con l'aiuto dell'ignaro barcaiolo la cassa nel mezzo del lago di Garda, depositandola sul fondo marino. Il baule è stato ripescato il 17 giugno dell'anno scorso. L'arresto di Mossoni era invece arrivato qualche giorno dopo, il 30 giugno: l'uomo era ricoverato nell'ospedale giudiziario di Reggio Emilia dopo aver fatto irruzione in un nosocomio di Vicenza travestito da Rambo.

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