Omicidio della 14enne Desirée Piovanelli: spunta una nuova traccia di Dna
Potrebbe riaprirsi in maniera eclatante il caso dell'omicidio di Desirée Piovanelli, la ragazza di 14 anni uccisa a coltellate nel 2002 in una cascina a Leno, in provincia di Brescia. Per l'omicidio dell'adolescente sono stati condannati tre minorenni di Leno, che hanno già scontato la loro pena, e Giovanni Erra, all'epoca l'unico adulto. Erra, che ha già scontato 16 dei 30 anni a cui è stato condannato, si è sempre proclamato innocente e negli scorsi mesi, proprio dal penitenziario, ha chiesto ai suoi legali di lavorare alla revisione del processo.
Gli avvocati del padre di Desirée: analizzate la nuova traccia biologica
Adesso però la svolta nel caso potrebbe arrivare dagli avvocati del padre di Desirée, convinto che dietro il brutale omicidio della figlia possa esserci un mandante e che il contesto in cui è maturato il delitto sia quello della pedofilia. Già la scorsa estate il padre di Desirée aveva chiesto di riaprire il caso: adesso i legali dell'uomo hanno chiesto alla procura di Brescia di analizzare una traccia di Dna che era stata trovata sul giubbotto di Desirée. La traccia biologica, che secondo i carabinieri del Ris di Parma apparterrebbe a "un soggetto di sesso maschile diverso dagli indagati", era stata trovata sul gomito e sul costato ma non era mai stata presa in considerazione nel processo che ha portato poi alla condanna dei quattro. La nuova traccia di Dna potrebbe far pensare dunque a una svolta nel caso Piovanelli come fu per quello di Yara Gambirasio, con il famoso Ignoto 1 che poi portò alla condanna all'ergastolo del muratore Massimo Bossetti.