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Omicidio Del Gaudio, al via il processo al marito: “Mia moglie uccisa da un uomo incappucciato”

Inizierà il 4 dicembre il processo sull’omicidio di Gianna Del Gaudio, la professoressa in pensione uccisa nella sua villetta di Seriata, in provincia di Bergamo, nella notte tra il 26 e il 27 agosto. L’unico imputato è il marito della donna, Antonio Tizzani. L’uomo ha sempre negato ogni responsabilità in varie interviste.
A cura di Chiara Ammendola
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Gianna del Gaudio e il marito Antonio Tizzani
Gianna del Gaudio e il marito Antonio Tizzani

È fissata per mercoledì 4 dicembre la prima udienza del processo per l'omicidio di Gianna Del Gaudio, la professoressa di Seriata uccisa nella notte tra il 26 e il 27 agosto del 2016 nella sua villetta a schiera di piazza Madonna della Neve. L'unico imputato è il marito, il 71enne Antonio Tizzani, che si è sempre proclamato innocente ma che, secondo l'accusa, avrebbe ucciso la moglie tagliandole la gola. L'uomo si è sempre proclamato innocente e ha continuato a portare avanti un'unica versione: a uccidere la moglie sarebbe stato un uomo incappucciato che lo stesso Tizzani quella notte vide uscire da casa furtivamente. Un racconto però smentito dagli inquirenti che non hanno trovato traccia della presenza dell'incappucciato nelle telecamere di sicurezza né indizi di nessun tipo in questo senso.

Sono tranquillo, Gianna non l'ho uccisa io

Tizzani, che è stato iscritto nel registro degli indagati il giorno dopo il delitto, è sempre rimasto in libertà. Poi la svolta lo scorso 11 luglio quando è stato rinviato a giudizio dal giudice dell'udienza preliminare Lucia Graziosi che ha fissato la prima udienza del processo proprio per i primi giorni di dicembre. Oltre all'accusa di omicidio dovrà rispondere anche di quella di maltrattamenti: secondo quanto emerso infatti il 71enne avrebbe picchiato la moglie in innumerevoli occasioni: cosa confermata dai figli della coppia che agli inquirenti hanno raccontato che Tizzani era violento con la donna per gelosia. "Io sono tranquillo. Se uno non ha fatto niente di cosa deve avere paura – il commento di Tizzani alla vigilia del processo – io penso che se il mio avvocato mi faceva parlare non arrivavamo neanche a processo. Uomo incappucciato? Quello ho detto e quello dirò sempre, quello è. La mia difesa ha fatto indagini per tentare di trovare questa persona, loro (i carabinieri, ndr) no. Eh, ma loro si erano fissati su di me".

Sgozzata mentre lavava i piatti

Era da poco trascorsa la mezzanotte quando qualcuno colpì Gianna Del Gaudio alla gola. La professoressa in pensione che all'epoca aveva 63 anni fu raggiunta alle spalle mentre si trovava nella cucina della sua villetta intenta a lavare dei piatti. Fu il marito a lanciare l'allarme chiedendo l'intervento del 112 e poi chiamando in aiuto il figlio Paolo che viveva poco distante. A tutti, dal primo momento, raccontò di aver visto un uomo incappucciato fuggire dall'abitazione. Il giorno dopo Tizzani venne iscritto nel registro degli indagati, mentre dopo circa due mesi il 6 ottobre 2016, in una siepe a circa 500 metri dalla casa dell'omicidio venne trovato un taglierino chiuso in un sacchetto di plastica. Sopra vi erano tracce di sangue di Gianna Del Gaudio, oltre a del Dna poi risultato compatibile con quello di Tizzani. Per il pm Laura Cocucci, quella era l’arma del delitto.

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