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Oltre 165mila abiti e accessori Yves Saint Laurent falsi sequestrati a Como: valgono 25 milioni

Oltre 165mila vestiti e accessori falsi a marchio Yves Saint Laurent sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Como nell’ambito di una maxi operazione anti contraffazione. Gli abiti venivano acquistati in Cina e arrivavano in Italia, dove venivano apposte etichette col marchio della maison francese e la scritta “made in Italy”. Il meccanismo andava avanti da tre anni: avrebbe fruttato oltre 150 milioni di euro.
A cura di Francesco Loiacono
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Maxi operazione anti contraffazione della guardia di finanza di Como. I militari delle Fiamme gialle hanno perquisito due società comasche che operano nel settore del commercio al dettaglio e all'ingrosso, trovandovi all'interno diversi bancali contenenti migliaia di vestiti e accessori provenienti dalla Cina, col marchio "Yves Saint Laurent" e la dicitura "made in Italy". L'incongruenza tra la provenienza della merce e l'etichetta che attestava la fabbricazione in Italia ha spinto le Fiamme gialle ad approfondire i controlli, ricostruendo una vera e propria "filiera della contraffazione" che partiva dall'Argentina. Era stata infatti una ditta con sede a Buenos Aires, che sosteneva falsamente di essere licenziataria del marchio francese, a commissionare a una ditta di Milano la produzione di 231.450 capi d'abbigliamento. L'azienda milanese, a sua volta, aveva trasmesso l'ordine d'acquisto e le etichette con il marchio alle due imprese del Comasco. Queste, dopo aver reperito i capi d'abbigliamento – sciarpe, cravatte e pochette – in Cina, li avevano consegnati ad altre due ditte con sede a Fenegrò (Como) e Lonate Ceppino (Varese). In queste due imprese avvenivano le operazioni di ricamo ed etichettatura: in sostanza le etichette con la scritta "made in Italy" e con il nome della maison parigina venivano cucite sui vestiti provenienti dalla Cina.

Impressionanti i numeri del mercato del falso

I numeri di questo mercato parallelo del falso sono impressionanti: le Fiamme gialle hanno sequestrato nelle due ditte di Como e nelle altre imprese del Comasco e del Varesotto in totale oltre 165mila capi d'abbigliamento e accessori contraffatti, per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro. Ma in totale il giro d'affari sarebbe più ampio: secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza, con lo stesso sistema nel periodo dal 2015 al 2017 sarebbero stati falsificati circa 800mila capi d’abbigliamento, alcuni dei quali destinati al mercato americano. Alcuni abiti e accessori contraffatti erano finiti anche nel noto magazzino "Saks 5th Avenue" di New York, dove i vestiti falsi erano stati scoperti nel settembre del 2017. Il valore di tutti i beni contraffatti nel triennio supera complessivamente i 150 milioni di euro. Per i legali rappresentanti delle due società comasche e dell’impresa milanese è scattata una denuncia per i reati di contraffazione, frode nell’esercizio del commercio e ricettazione. Le indagini delle Fiamme gialle comasche proseguono: si cercherà ora di recuperare i profitti maturati illecitamente.

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