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Occupazioni abusive, sgomberi rinviati di una settimana

Nulla di fatto nell’atteso vertice di lunedì in Prefettura che avrebbe dovuto dare il via ai 200 sgomberi annunciati nelle case popolari Aler occupate di Milano: le operazioni partiranno il 18 novembre. Nel frattempo i comitati per la casa hanno manifestato in centro e hanno bloccato uno sgombero al Giambellino: “Una famiglia con quattro bambini rischiava di finire per strada”.
A cura di Francesco Loiacono
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Si è risolto con un rinvio di una settimana il tanto atteso vertice in Prefettura per affrontare, dal punto di vista delle istituzioni, l'emergenza delle occupazioni abusive a Milano. Il piano, che prevede 200 sgomberi, scatterà solo il 18 novembre, mentre i giorni che mancano saranno dedicati a mettere in atto "una strategia comune" tra i membri del neo-costituito gruppo di lavoro anti-abusivi, all'insegna della parola chiave "sinergia istituzionale". La situazione infatti, come hanno spiegato dalla Prefettura, va affrontata "non solo dal punto di vista dell’ordine pubblico, ma anche e soprattutto sul piano sociale". In questo senso sembra andare il documento portato lunedì in riunione da Palazzo Marino, un piano in otto punti all'interno del quale si parla non soltanto di sgomberi e vigilanza degli stabili a rischio – una linea dura annunciata negli scorsi giorni dal sindaco Giuliano Pisapia – ma anche di mettere in sicurezza e ristrutturare gli alloggi liberati, di assegnare le abitazioni e di potenziare gli operatori sociali.

Occupazioni abusive, sgomberi rinviati

Se da una parte il Comitato per l’ordine e la sicurezza prendeva tempo, dall'altro i comitati per la casa, che si battono contro gli sgomberi, sono entrati in azione. Nel quartiere Giambellino il Comitato abitanti di San Siro si è mobilitato per impedire che "una famiglia con quattro bambini, titolare dal 2013 di una casa popolare mai consegnata da Aler e Comune, finisse per strada". "A seguito dello sfratto e della mancata risposta da parte delle istituzioni, la famiglia ha deciso di occupare per necessità", hanno spiegato i membri del Comitato, che si sono poi ritrovati lunedì sera per un corteo in piazza San Babila. Obiettivo: contestare il piano sgomberi deciso dalla Prefettura e chiedere che le risorse impiegate per allontanare gli abusivi – dai 5 ai 7mila euro a sgombero – vengano utilizzate per ristrutturare parte dei più di 8mila alloggi vuoti, in maniera da poterli assegnare a chi ne ha bisogno.

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