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Nuovi guai per Centemero, tesoriere della Lega: la procura di Milano chiede il rinvio a giudizio

La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Giulio Centemero, deputato e tesoriere della Lega. Al capogruppo del Carroccio in Commissione finanze i pubblici ministeri milanesi contestano un presunto finanziamento illecito: si tratta di 40mila euro che sarebbero stati versati dal defunto patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, all’associazione “Più voci” di cui Centemero era legale rappresentante. Quei soldi, sostengono i pm, sarebbero poi finiti nelle casse di Radio Padania.
A cura di Francesco Loiacono
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Giulio Centemero (LaPresse)
Giulio Centemero (LaPresse)

Nuovi guai in vista per Giulio Centemero, tesoriere della Lega. La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il deputato del Carroccio, indagato per la vicenda di un presunto finanziamento illecito da 40mila euro concordato tra il 2015 e il 2016 con l'allora patron di Esselunga, Bernardo Caprotti. I soldi di Caprotti, poi deceduto nel 2016, sarebbero dovuti finire all'associazione "Più voci", di cui Centemero era legale rappresentante. Secondo i pubblici ministeri di Milano Stefano Civardi e Gianluca Prisco, che a ottobre avevano chiuso le indagini sulla vicenda, alla fine però il finanziamento sarebbe finito alla Lega, che avrebbe utilizzato i soldi per riempire le casse di Radio Padania, emittente del partito. A sostegno dell'ipotesi dei pm vi sarebbero dei bonifici registrati in uscita dall'associazione in favore proprio di Radio Padania.

L'associazione "Più voci" è al centro di un'altra inchiesta su un presunto finanziamento illecito

In totale il finanziamento concordato col fondatore della catena di supermercati Esselunga ammontava a 150mila euro. I soldi effettivamente incassati da "Più voci" e poi finiti secondo i pm nelle casse di radio Padania sarebbero però solo 40mila euro. L'associazione di cui era legale rappresentante il capogruppo del Carroccio in Commissione finanze è al centro anche di un'altra inchiesta della procura di Roma: riguarda un presunto finanziamento illecito da 250mila euro da parte di Luca Parnasi, costruttore romano coinvolto nella vicenda del nuovo stadio della Roma. Adesso, dopo che verrà fissata la data dell'udienza preliminare, spetterà al giudice per l'udienza preliminare decidere se far finire o meno a processo il tesoriere leghista.

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