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Nozze gay cancellate, parla una coppia: “Deluse dalla politica italiana”

Dopo la decisione del Prefetto Francesco Paolo Tronca di cancellare le trascrizioni dei matrimoni gay avvenuti all’estero e registrati a Palazzo Marino, una coppia milanese sfoga la sua rabbia verso la politica italiana. “Non capiamo il silenzio di Renzi, è deplorevole”.
A cura di Federica Gullace
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"Siamo deluse nei confronti della politica italiana". Ha esordito con queste parole una delle tredici coppie gay, la cui trascrizione delle nozze, effettuata lo scorso anno dopo mille intemperie, è stata cancellata giovedì dal commissario ad acta nominato dal prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. Così Sarah e Antonella, sposatesi in Francia lo scorso anno, hanno raccontato a Repubblica la loro delusione, dicendosi amareggiate: "Sono passati diversi mesi da quando è uscita la circolare Alfano: la decisione della Procura di Udine che aveva dato torto al prefetto sulla cancellazione delle nozze, poi quella della Procura di Milano, che ha archiviato l’inchiesta sulla trascrizione fatta dal sindaco Giuliano Pisapia, ci avevano fatto ben sperare. Invece è arrivata questa lettera quando non me la aspettavo più".

Raccontano di sentirsi discriminate, ma soprattutto escluse dalla società: "Provo grande delusione nei confronti della politica italiana. E io amo questo Paese, ci vivo da vent’anni. Io e Antonella ci siamo sposate in Francia, ma appena passiamo il confine perdiamo tutti i nostri diritti di coppia. L’Italia è tra i fondatori dell’Unione europea, ma è ferma al medioevo sul tema dei diritti civili. È paradossale. Mia moglie Antonella risulta single per l’anagrafe, mentre tutti i miei documenti riportano la mia condizione di persona sposata. Quindi io sono sposata con una single. Quando il ministro Angelino Alfano dice che il mio matrimonio è contrario all’ordine pubblico non si rende conto che è lui a volere il disordine pubblico".

"Il silenzio di Renzi è deplorevole"

Il sindaco Pisapia sulla questione si è sempre schierato in prima linea nella lotta e difesa dei diritti degli omosessuali, dicendosi contrario all’atto di annullamento, ritenuto illegittimo esattamente come la circolare Alfano. Giovedì il sindaco aveva dichiarato sulla sua pagina Facebook: "Ci opporremo in tutte le sedi contro una decisione strumentale e discriminatoria", chiedendo al Parlamento una "mozione di censura" contro il ministro.

Sarah e Antonella proseguono: "L’annullamento è un atto illegittimo, come lo è la circolare Alfano. Sicuramente noi non ci fermiamo: la società è molto più avanti della politica italiana, noi siamo una coppia pubblica senza problemi, soltanto lo Stato non lo riconosce. Adesso si parla di unioni civili mentre gli altri Paesi avanzati sono già oltre, sono al matrimonio". E la coppia ha intenzione a rivolgersi al premier Matteo Renzi, dal quale si aspettavano da tempo una presa di posizione: "Non capiamo il suo silenzio, è deplorevole. La politica dovrebbe svegliarsi, anche pensando a tutti i bambini, i figli delle coppie gay e lesbiche, che aspettano di avere i diritti di tutti gli altri. Adesso, con le altre coppie di ‘Love out law' e con Rete Lenford faremo tutto quello che è necessario per vedere riconosciuti i nostri diritti e per dire basta alla discriminazione".

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