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Nova Milanese: morta la donna avvelenata dal tallio, metallo presente nel guano dei piccioni

È morta la donna di 62 anni che, dallo scorso giovedì, era ricoverata in ospedale a Desio con i sintomi di avvelenamento da tallio. La 62enne, originaria di Nova Milanese (Monza e Brianza), sarebbe rimasta esposta per un lungo periodo alle esalazioni del metallo pesante, nocivo per l’organismo e presente nel guano dei piccioni. La 62enne e i suoi famigliari avevano infatti trascorso le vacanze in una casa di campagna con un fienile infestato dai volatili.
A cura di Francesco Loiacono
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È morta la donna di 62 anni che, dallo scorso giovedì, era ricoverata in ospedale a Desio con i sintomi di avvelenamento da tallio. La 62enne, che poche ore dopo il ricovero era finita in coma, secondo gli accertamenti medici e le indagini dei carabinieri sarebbe rimasta esposta per troppo tempo al metallo pesante, presente in elevate quantità nel guano dei piccioni. La donna era originaria di Nova Milanese, in provincia di Monza e Brianza. Assieme ad altri familiari, avrebbe trascorso un periodo di vacanza in una casa di campagna in provincia di Udine, il cui fienile era infestato dai piccioni. Per questo motivo la 62enne e tutti i famigliari avevano manifestato i sintomi da avvelenamento da tallio, un metallo pesante le cui esalazioni prolungate sono nocive per l'organismo.

Tutti i famigliari sono rimasti intossicati dal metallo pesante

Mentre il resto della famiglia non aveva manifestato sintomi particolarmente gravi, la 62enne e la sorella di 58 anni lo scorso giovedì si erano presentate al pronto soccorso dell'ospedale di Desio. Le condizioni della 62enne si erano subito aggravate: la donna era finita in coma ed era stata trasferita nel reparto di Rianimazione, mentre la sorella fortunatamente è migliorata. Per la 62enne, invece, non c'è stato più niente da fare. Non si sa ancora al momento se verrà disposta l'autopsia per eliminare ogni dubbio sulla causa della morte della donna.

Avvelenamento da tallio: sintomi e cure

Il tallio è un metallo pesante impiegato soprattutto come componente per creare insetticidi e topicidi. Se ingerito o inalato dall'uomo può essere letale. La pericolosità del metallo è ampiamente nota, tanto che in passato il tallio è stato utilizzato più volte per commettere omicidi, finendo anche in un romanzo della celebre scrittrice di gialli Agatha Christie come "arma del delitto". L'esposizione prolungata al tallio provoca sintomi come nausea, vomito, febbre e diarrea, che possono peggiorare arrivando al coma e quindi alla morte. L'avvelenamento da tallio nei casi più gravi si può curare con un'immediata lavanda gastrointestinale in caso di ingestione. Nel caso della 62enne, evidentemente, l'esposizione al metallo è stata però troppo prolungata.

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