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“Non controlla i suoi istinti”. Perché il presunto stupratore della bimba resta in carcere

L’uomo accusato di pedofilia ai danni di una bimba abusata nella chinatown milanese resterà in carcere anche se il suo fermo non è stato convalidato dal Gip. Il motivo? Secondo il giudice l’indagato ha mostrato di essere preda di istinti sessuali che egli non è in alcun modo di contenere.
A cura di Redazione Milano
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Il fermo non è stato convalidato, ma S.M, l'uomo bloccato mercoledì dalla Squadra Mobile con l'accusa di violenza sessuale aggravata per un'aggressione nei confronti di una bambina di 6 anni avvenuta nella chinatown di Milano resta in carcere.

Il giudice, nel provvedimento con cui ordina il carcere per l'uomo, ritiene che ricorra "certamente il pericolo di recidiva in grado massimamente elevato". Inoltre, ha aggiunto, "l'indagato ha mostrato di essere preda di istinti sessuali che egli non è in alcun modo di contenere".  L'uomo è uscito di cella nel gennaio dell'anno scorso dopo aver scontato 4 anni e 4 mesi per induzione alla prostituzione minorile, atti sessuali con minori e atti osceni sempre con minori. Il 42enne aveva anche seguito un programma mirato di recupero per sex offender.

Il gip Ferraro, ha ritenuto che "il provvedimento di fermo non è stato legittimamente adottato in quanto non ricorreva il presupposto del pericolo di fuga". Secondo il giudice, non è  indicativo del concreto pericolo di fuga ritenuto sussistente da investigatori e pm il fatto che Marziano, durante il primo interrogatorio davanti agli agenti della Squadra Mobile, "ha prima ammesso di essere l'uomo ritratto nelle immagini trasmesse in televisione e poi, invece, visionando le stesse fotografie non si è riconosciuto in esse".

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