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“Nessuno mi assume, sono troppo qualificato”. La laurea? Meglio nasconderla

È la storia Gaetano, 44 anni, padre di sei figli e con tre lauree, che ha spedito circa 500 curriculum, sostenuto un centinaio di colloqui di lavoro, senza però riuscire a trovare un impiego. “Mi hanno detto che sono troppo qualificato” commenta amaro l’uomo.
A cura di Valerio Papadia
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Andrea (interpretato da Pietro Sermonti) va a un colloquio di lavoro in un'officina di Roma, parlando il gergo di borgata e omettendo i suoi limiti accademici, salvo poi essere "sgamato" dal titolare che gli dice, più o meno: "Noi laureati non ne vogliamo. Sei troppo qualificato". È una delle scene di "Smetto quando voglio", pellicola del 2014 di Sydney Sibilia, che potrebbe tranquillamente adattarsi alla storia di Gaetano, 44enne residente in Brianza, padre di sei figli ma soprattutto plurilaureato (ha ben tre "pezzi di carta"): in Giurisprudenza, in Lettere e in Scienze Politiche. L'uomo ha inviato circa 500 curriculum, ha sostenuto un centinaio di colloqui di lavoro, ma tutti hanno avuto lo stesso esito, vale a dire nessun impiego.

"Sto impazzendo da anni per trovare una soluzione ma senza esito. Devo accontentarmi di qualche lavoretto precario, che lascia il tempo che trova, che tiene tutto in bilico. Non pretendo un posto in linea con i miei studi ma almeno degno: non un call center, ad esempio, dove lavori un mese per portare a casa magari 300 euro, con i quali non paghi nemmeno una bolletta" ha dichiarato l'uomo, amaramente, a Il Giorno. Un altro episodio, che ci riporta all'analogia con il film e che è significativo della sua situazione. Gaetano racconta di essersi recato al Centro per l'Impiego e di essersi sentito rispondere: "Mi spiace, è troppo qualificato: qui gestiamo più che altro lavori manuali o impiegatizi". Gaetano, con una famiglia così numerosa e una moglie impiegata in un bar, anch'essa precaria, non nasconde di essere costretto a chiedere aiuto alla famiglia: "Ci aiutano loro, per fortuna. Ma non è concepibile. Io non demordo ma più passa il tempo e più si fa dura, anche perchè non sono più un ragazzo. Mi appello alla politicafate qualcosa per cambiare il mercato del lavoro".

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