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Neonato muore in un incidente stradale: il padre accusato di omicidio colposo

Lo scorso 12 novembre un neonato di sole due settimane di vita morì in un incidente stradale a Monza. Adesso il padre e la madre del piccolo, due ragazzi di 21 e 19 anni, rischiano il processo con le accuse di omicidio colposo (per il papà) e concorso di colpa lieve in omicidio colposo (per la madre): il neonato si trovava in braccio alla madre.
A cura di Francesco Loiacono
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Prima il dolore, struggente, per la morte del figlio di sole due settimane di vita. E adesso la prospettiva di dover affrontare un processo con l'accusa di omicidio colposo proprio per il suo decesso. Il papà di Liam Thomas, il neonato di sole due settimane che lo scorso 12 novembre morì a Monza in un tragico incidente stradale, sarà molto probabilmente rinviato a giudizio. Martedì il sostituto procuratore Alessandro Pepè ha infatti chiuso le indagini sull'episodio, un atto che prelude alle richiesta di rinvio a giudizio per i genitori del neonato.

L'incidente mortale lo scorso 12 novembre a Monza

Il 12 novembre nella Fiat Punto che si schiantò contro un ostacolo in ferro all'imbocco del tunnel di viale Fermi, a Monza, si trovavano il papà e la mamma di Liam Thomas: due ragazzi ecuadoregni di 21 e 19 anni residenti a Baranzate di Bollate. Assieme a loro il neonato: il piccolo si trovava in braccio alla madre, che era seduta sul sedile posteriore dell'auto. È probabile che il bambino non stesse viaggiando nell'ovetto obbligatorio per i bimbi piccoli perché la madre lo stava allattando. Nell'urto i genitori di Liam Thomas rimasero feriti gravemente, anche se poi si ripresero: il bimbo, invece, soccorso in condizioni critiche dai paramedici del 118, morì poco dopo il suo arrivo all'ospedale San Gerardo di Monza.

A causare l'incidente fu una disattenzione alla guida da parte del conducente, forse a causa di un colpo di sonno: nessun'altra vettura è risultata coinvolta. I successivi accertamenti sul ragazzo evidenziarono una quantità di alcol oltre il limite consentito nel suo sangue: il giovane era neopatentato e quindi, per legge, non avrebbe dovuto assumere alcol neanche in quantitativi minimi prima dei mettersi alla guida. Adesso il 21enne dovrà probabilmente affrontare il processo per omicidio colposo, con l'accusa di non aver assicurato il figlio al seggiolino come previsto dalla legge. La mamma del piccolo, invece, dovrà rispondere di concorso di colpa lieve nell'omicidio.

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