Neonati morti a Brescia, la mamma di Marco: “Nessuna vendetta, voglio sapere cosa è successo”
BRESCIA – Dopo la commovente lettera affidata al quotidiano locale "BresciaOggi", nella quale ribadisce di volere la verità e di voler impedire che altri neonati si ammalino, la mamma di Marco, uno dei quattro neonati morti all'Ospedale Civile, deceduto il 5 gennaio scorso a causa di una sepsi, ha parlato del calvario del suo bambino. "Non ho avuto nessun tipo di problema durante la gravidanza. Il 3 dicembre sono stata ricoverata in ospedale a Brescia a causa di un calo di pressione e il 4 dicembre hanno dovuto fare un parto cesareo: così Marco è nato prematuro, alla 30 settimana. Pesava un chilo scarso".
Subito dopo la nascita il piccolo viene sottoposto ad un intervento per la presenza di aria nei polmoni. L'intervento sembra riuscito e Marco riesce a prendere anche peso. La notte tra il 28 e il 29 dicembre, però, le condizioni di Marco si aggravano. "Mi hanno detto che aveva una sepsi – dice la donna – ma non sapevano a cosa fosse dovuta, dal momento che non conoscevano quale batterio avesse causato l'infezione". Le condizioni del piccolo si aggravano ancora di più: a causa della pressione bassa, Marco comincia ad avere anche problemi all'apparato urinario. Il 5 gennaio, nel pomeriggio, arrivano anche le complicazioni respiratorie: intorno alle 18, purtroppo, viene constatato il decesso del bimbo. "Io non voglio vendetta: ho visto la dedizione dei medici. Però voglio sapere cosa è successo".
La donna parla anche degli altri bambini deceduti
"Quando, il 29 dicembre, sono andata in ospedale per accudire Marco, ho visto una culla vuota e mi hanno detto che Nicole, nella culla di fronte al mio bambino, era morta: mi si è gelato il sangue. In ospedale mi hanno detto, però, che i due casi non erano collegati" ricorda la donna. "Anche quando, qualche giorno dopo, è morto anche Cristian, il vicino di letto di Marco, mi hanno detto che i due casi non erano collegati". La donna, però, ribadisce come il decorso delle malattie di Marco e Nicole siano stati molto simili: dapprima una enterocolite, poi una sepsi, poi il decesso. "Nel reparto ci sono altri 40 bambini, non voglio che qualcuno di loro faccia la fine di Marco". La donna conclude: "Ora le autopsie ci diranno se siamo stati sfortunati, oppure se i casi sono collegati".