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Covid 19

Nembro, nell’ultima settimana sono nati 4 bimbi e non c’è stato alcun decesso: “Segno di speranza”

A Nembro, uno dei comuni in provincia di Bergamo più colpiti dal coronavirus, nell’ultima settimana non si è verificato alcun decesso e sono nati quattro bambini: Nathan, Francesco, Filippo ed Emily. “Un segnale di speranza”, lo ha definito il sindaco Claudio Cancelli, che ha però poi aggiunto che ci sono ancora persone ammalate e non bisogna pensare di essere usciti dall’emergenza.
A cura di Francesco Loiacono
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Nessun decesso nell'ultima settimana e la nascita di quattro bimbi. A Nembro, paese della Bergamasca tristemente noto per essere stato uno dei più colpiti dal coronavirus, il peggio sembra essere alle spalle. Lo ha comunicato il sindaco Claudio Cancelli ieri sera nel corso del consueto aggiornamento serale sull'andamento della pandemia: "Nell’ultima settimana non c’è stato alcun decesso a Nembro. Non possiamo ovviamente pensare di essere tornati alla normalità. Sappiamo che ci sono ancora persone ammalate e quindi non dobbiamo pensare di essere usciti dall’emergenza – ha affermato il sindaco – per questo continueremo ad impegnarci con tutte le nostre capacità e con l’aiuto di tutti. Ma crediamo che questo dato di una situazione migliorata sul fronte dei decessi, assieme a quella della nascita nello stesso periodo di 4 bambini sia un segnale di speranza".

L'aumento anomalo dei decessi a Nembro

I nuovi nati, tre maschietti e una femminuccia, si chiamano Nathan, Francesco, Filippo ed Emily. Il loro arrivo allieta un paese che è stato colpito in maniera durissima dal virus. Era stato proprio il sindaco Claudio Cancelli, a sua volta ammalatosi di Covid-19, a denunciare per primo come i morti ufficiali per coronavirus fossero molti meno dei decessi anomali registrati nei primi mesi dell'anno nel paese. Da gennaio a marzo, a fronte di una media di decessi di circa 35, quest'anno a Nembro sono morte 158 persone, ma quelle risultate positive al Covid erano state solo 31. Il dato lascia supporre che molte persone siano morte per sintomi riconducibili al Covid-19, ma senza che siano state conteggiate tra i decessi ufficiali.

Conte sulla zona rossa: Contagio già diffuso, è stato deciso di estenderla alla Lombardia

L'impennata di casi a Nembro e in altri paesi della Val Seriana come Alzano Lombardo all'inizio dell'epidemia aveva fatto ipotizzare la possibile istituzione di una zona rossa sul modello di Codogno e degli altri paesi del Lodigiano. La zona rossa in Val Seriana però non è mai stata istituita, e ciò ha provocato anche polemiche che perdurano tuttora su chi, tra governo e regione, non abbia preso questa decisione che forse avrebbe potuto evitare molti contagi e decessi. Ieri sull'argomento è tornato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per la prima volta in visita in Lombardia dall'inizio della pandemia: "Per quanto riguarda la zona rossa nei due comuni bergamaschi, nel momento in cui era stata proposta, è stata subito considerata e ho chiesto di esaminare le ragioni, sulla base però di un contagio già diffuso non solo nei due Comuni ma anche a Bergamo e in tutta la Lombardia. Per questo – ha detto Conte – alla fine è stato deciso di estendere la zona rossa a tutta la Lombardia".

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