Negozi e ristoranti sempre aperti: così Milano si prepara all’Expo
Manca ormai poco più di un mese all’apertura dell’Esposizione universale, e tra le vie della città l'atmosfera inizia a scaldarsi. Milano, in vista del primo maggio, si prepara con eventi di ogni tipo, negozi più attrezzati con maggiore personale e soprattutto orari più lunghi: a partire da via Montenapoleone, che ha voluto garantire lo shopping del lusso con la massima accoglienza e orari extra, grazie a Guglielmo Miani, il presidente dell’associazione della via: "Per tutto maggio sperimenteremo nuovi orari. Dal lunedì al venerdì le chiusure serali verranno prolungate alle 19.30, il sabato le saracinesche resteranno alzate fino alle 21. Di domenica, sempre aperto. Se il test sarà positivo si andrà avanti così per gli altri sei mesi".
Non solo: per favorire il business dei brand del lusso, infatti, è stato elaborato anche un calendario di iniziative, così da valorizzare l’artigianato made in Italy, dal cibo, al vino, fino al design e all’alta gioielleria. "Stiamo definendo il calendario di queste manifestazioni. L’obiettivo è valorizzare il dietro le quinte della moda, con sarti e artigiani che dimostreranno dal vivo come nasce una borsa interamente fatta a mano, quante ore ci vogliono per realizzare una giacca sartoriale e via elencando le varie specialità. Lungo la strada metteremo anche dei totem con il calendario di tutti gli eventi legati a Expo. Tutto sarà studiato con grande cura perché ogni evento dovrà esaltare l’eccellenza del made in Italy", ha concluso Miani.
In centro negozi e ristoranti sempre aperti
In centro, invece, alcuni big come la Rinascente chiuderanno alle 23 anziché alle 22, seguita da Louis Vuitton, in galleria Vittorio Emanuele, dove arriverà personale di rinforzo dal resto del mondo. E le aspettative sono alte, come dichiarato da Alessandro Prisco, presidente di Ascoduomo: "Siamo in attesa davanti alla porta. Non abbiamo troppi quattrini per organizzare grandi cose, usciamo da un 2014 abbastanza spento, confidiamo nei turisti, in questi giorni già se ne vede qualcuno in più. Vorremmo ampliare la durata dei mercatini dell’antiquariato di piazza Diaz, che oggi sono solo tre giorni al mese e anche la mostra del libro, la seconda domenica del mese, potrebbe essere replicata. Così da attirare più gente in zona. Speriamo che il Comune ci ascolti".
Stessa storia per corso Buenos Aires, che chiederà ai suoi negozi di stare aperti più a lungo, come ha dichiarato Gabriele Meghnagi, presidente di Ascobaires: "Ci stiamo mettendo d’accordo per allungare l’orario fino alle 21 anziché le 20 di oggi. Non approfittare di questo periodo sarebbe una pazzia. In più ad agosto ci sarà un’apertura totale, sempre operativi tutto il mese tranne qualcuno a Ferragosto". Stessa cosa per quanto riguarda il tema ristorazione: "Siamo già pronti, il turista è da sempre il nostro target. I menù bilingue li abbiamo da sempre. Ci mancavano quelli in cinese, li stiamo preparando. Ad agosto siamo già sempre aperti, come tutto l’anno, chi 364 giorni, chi 365", ha commentato Pier Galli, presidente de Il Salotto. Insomma, Milano sembra essersi attrezzata a modo suo: nonostante le numerose polemiche sorte sull’evento, dai pareri contrari riguardo lo spettacolo alla Scala previsto per il primo maggio, alle tangenti sugli appalti fino alle numerose opere incompiute, come lo stesso padiglione Italia, ora le adesioni al "Patto per Expo", rivolto ad artigiani, ristoratori e negozianti per garantire ai visitatori servizi commerciali e prestazioni di qualità nei sei mesi di Expo sono in aumento. Sono infatti quasi 900 i negozi e i bar che l’hanno sottoscritto, garantendo anche di non alzare i prezzi per approfittare del grande afflusso di turisti.