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Expo: 100 giorni all’evento. Impossibile realizzare tutto, il 20% opere resteranno incompiute

A cento giorni dal primo maggio, la situazione Expo sembra essere stabile. Ma nonostante le posizioni contro o a favore dell’evento, sono ancora tanti i dubbi che circondano l’Esposizione universale.
A cura di Federica Gullace
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A cento giorni dal primo maggio, la situazione Expo sembra essere stabile. Nonostante le ansie e le paure di non farcela infatti, i cantieri si avviano verso una  conclusione. O almeno, quasi tutti. Sono infatti ottanta le opere finite su cento da realizzare, che ospiteranno fino a 250mila persone al giorno.

Da quando i lavori sono cominciati, tutti i paesi del mondo hanno risposto in modo positivo all’evento. E a dirlo sarebbero i 140 paesi aderenti, per un miliardo di investimenti e 53 padiglioni autonomi. Ma non solo: a testimoniare l’interesse, sarebbero soprattutto i 7,5 milioni di ticket già venduti, soprattutto a tour operator stranieri. E ancora, per giocare in casa, nonostante le polemiche e i moltissimi scettici, anche in Italia le previsioni sembrano essere assai positive: i biglietti richiesti all’Expo Gate e nelle filiali di Banca Intesa, i 14 mila candidati per diventare volontari, l’attività nelle università, e le innumerevoli start up in crescita. E il consenso non si ferma qui: anche dagli Stati Uniti, la pubblicità nel merito dell’evento è stata molto positiva. Non solo con la creazione del video "36 ore a Milano", nel  quale il capoluogo lombardo viene definita come una città bellissima, ma il New York Times avrebbe addirittura inserito Milano nella sua guida Lonely Planet, come una meta da riscoprire nel 2015. Insomma, un risultato che per il momento risulta soddisfacente, sopratutto dopo la bufera giudiziaria in cui l'Esposizione si è ritrovata: da Acerbo agli arresti domiciliari, al commissariamento del padiglione Italia, alle inchieste e mancate bonifiche. 

Al di là delle posizioni esplicite contro o a favore, l’esposizione universale per la maggior parte dei milanesi rimane un mondo grigio, tanto che c’è chi ancora oggi non ha un’opinione su ciò che accadrà a Milano dal primo maggio al 31 ottobre 2015. Nonostante tutto, infatti, a 100 giorni dal grande evento, una domanda bisogna porsela: che ne sarà dell’oltre un milione di metri quadrati di Rho-Pero quando i padiglioni saranno smantellati?

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