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Scala, la “Turandot” in bilico per il 1° maggio. Apertura Expo a rischio

A meno di novanta giorni dall’Expo, i lavoratori del teatro alla Scala minacciano di incrociare le braccia il prossimo primo maggio, data fissata per la rappresentazione dell’opera “Turandot”n nell’ambito dell’evento. L’appello segretario della Camera del Lavoro, Graziano Gorla: “Non cadete nella trappola della strumentalizzazione”.
A cura di Federica Gullace
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Tensioni tra i lavoratori del teatro alla Scala di Milano e i vertici della sovrintendenza per la questione dello stop del lavoro il primo maggio. Tutto è pronto per l'Expo, con l'imponente circuito di eventi che gravita intorno all'esposizione, tra cui la rappresentazione della "Turandot" di Giacomo Puccini che aprirà la manifestazione il giorno della festa dei lavoratori. Loro, però, i centinaia di tecnici che nutrono la monumentale produzione del teatro non hanno dato ancora una risposta definitiva. Lo spettacolo andrà in scena? Sembra ancora presto per dire se il sipario si alzerà il prossimo primo maggio. 

Il sovrintendente Alexander Pereia, a meno di novanta giorni dall’evento, non ha ancora ricevuto riposta dai circa duecento lavoratori, tra macchinisti, tecnici, costumisti e truccatori, del teatro, e che per quel giorno dovranno dichiarare le loro intenzioni. Nessuno per il momento fa previsioni: né la Scala, né i delegati sindacali, dato che molti, su indicazione della Cgil e della Cub, non hanno ritenuto opportuno far avere al teatro una risposta formale, considerando "inalienabile" il diritto di festeggiare la Giornata dei Lavoratori. Anche se qualcosa però appare intuibile. Se è vero infatti che i tecnici sono legati alla Cgil, non è detto che tutti scelgano di non lavorare, nonostante il sindacato, che conta circa 400 iscritti su oltre 800 dipendenti scaligeri, si sia mostrato deciso a non abbassare la testa, dato che la "Turandot" è stata messa in calendario senza previa consultazione. I 40 tecnici elettricisti appaiono i più decisi a incrociare le braccia col pericolo che in quasi 30 faranno mancare il loro lavoro. Per gli altri settori, tutto è ancora de definire. Ora l’obiettivo del celebre teatro milanese è di non arrivare ad uno scontro frontale. Così, il segretario della Camera del Lavoro, Graziano Gorla, ha voluto lanciare un appello ricordando l'importanza dell'Expo: "Un evento eccezionale si risolve con un gesto eccezionale. Il mio invito è quello a non cadere nella trappola della strumentalizzazione. I dipendenti potrebbero ad esempio chiedere di leggere un comunicato prima dello spettacolo con questo contenuto: oggi è il 1° Maggio, abbiamo deciso di esserci in nome dei lavoratori di tutto il mondo e pensando a tutti i morti sul lavoro. Sarebbe un’ottima operazione di immagine".

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