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‘Ndrangheta, scarcerato il boss Rocco Papalia: 25 anni dopo ritorna nella sua Buccinasco

Dopo 25 anni di carcere è tornato libero Rocco Papalia, 67enne boss della ‘ndrangheta in Lombardia. Papalia sabato ha fatto ritorno a Buccinasco (Milano) dal carcere di Secondigliano: alla sua porta una processione di parenti e amici con dolci e champagne.
A cura di Francesco Loiacono
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È tornato un uomo libero dopo 25 anni passati in carcere e la decorrenza della pena. Rocco Papalia, 67 anni, ha fatto ritorno nella sua Buccinasco, la "Platì del Nord" che si trova alle porte di Milano. Il boss della ‘ndrangheta, condannato a 30 anni per una lunga serie di reati, dal traffico di droga ai sequestri di persona e all'omicidio, ha lasciato il carcere di Secondigliano tornando nella sua abitazione, che sabato è stata oggetto come riporta il "Corriere della sera" di una "processione laica" di amici e conoscenti che gli hanno reso omaggio con dolci e champagne.

Il boss per tre anni sarà sorvegliato speciale

Papalia, assieme ai fratelli Domenico e Antonio (in carcere, condannati all'ergastolo ostativo e dunque senza possibilità di tornare liberi), negli anni Novanta è stato uno dei capi della ‘ndrangheta in Lombardia e nel nord Italia. Il suo ritorno in libertà preoccupa, e non poco, gli investigatori e gli amministratori pubblici locali. La scarcerazione del boss è avvenuta nel rispetto della legge, come ha precisato l’avvocato Ambra Giovene. Inoltre il 67enne dovrà rispettare alcune disposizioni: per tre anni sarà sorvegliato speciale,  non potrà frequentare pregiudicati e dovrà restare a Buccinasco, senza poter uscire di casa durante la notte.

Papalia è stato condannato anche per l'omicidio di Giuseppe De Rosa

Ma la sua presenza resta ingombrante: l'ultimo reato per il quale Papalia è stato condannato è stato l'omicidio del nomade Giuseppe De Rosa, ucciso nel ‘76 fuori dalla discoteca Skylab, in zona Porta Romana a Milano. Il "cold case" fu risolto dai carabinieri 38 anni dopo, nel 2014. A incastrare Papalia, ritenuto responsabile di uno dei primi delitti di ‘ndrangheta a Milano, fu uno dei suoi luogotenenti, Agostino Catanzariti: decisiva un'intercettazione ambientale.

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