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Museo della resistenza nella piramide, il comitato Baiamonti: “Passo avanti, ma battaglia continua”

“I valori della Resistenza e dell’antifascismo ci trovano senz’altro solidali e sostenitori, ma la nostra battaglia per il verde e per una città ecologica e realmente partecipata non finisce qui”. È il commento degli attivisti del comitato di cittadini e residenti “Baiamonti verde comune” alla decisione di realizzare il Museo nazionale della Resistenza all’interno della seconda piramide progettata da Herzog & De Meuron, in un’area dove il comitato chiedeva di realizzare un’area verde.
A cura di Simone Gorla
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Il progetto del museo nazionale della Resistenza a Milano
Il progetto del museo nazionale della Resistenza a Milano

La decisione di realizzare il Museo nazionale della Resistenza all'interno della seconda piramide progettata da Herzog & De Meuron in piazza Baiamonti, annunciata oggi dal sindaco Giuseppe Sala e dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, è "un sensibile passo in avanti nella visione della sistemazione dell'area ex Tamoil, che ci gratifica degli sforzi di una lotta più che biennale". Questo il commento del comitato di cittadini e residenti "Baiamonti verde comune", che da tempo chiede di realizzare un parco nell'area destinata alla seconda piramide, "gemella" rispetto a quella che ospita Microsoft e Fondazione Feltrinelli.

Il comitato Baiamonti: Un passo avanti, solidali con valori della Resistenza

"Abbiamo sempre sostenuto senza mezzi termini che un'area pubblica deve essere destinata al pubblico interesse, non a attività terziarie come i precedenti bandi comunali avevano stabilito. I 5 milioni che il Comune avrebbe ottenuto sarebbero stati in definitiva un regalo a operatori privati che avrebbero poi avuto in concessione tutta l'area. I valori della Resistenza e dell'antifascismo ci trovano senz'altro solidali e sostenitori", commentano ora i membri del comitato, con una nota, annunciando comunque che "la nostra battaglia per il verde e per una città ecologica e realmente partecipata non finisce qui, ma continua con più convinzione di prima" perché "Milano è un Comune che ha firmato una dichiarazione di emergenza ambientale che non può restare lettera morta: deve tradursi anche nei fatti, in primis evitando di aumentare le superfici edificate".

Per il museo stanziati 17,5 milioni

Il ministro Franceschini ha fatto sapere che per la realizzazione del museo il governo stanzierà circa 15 milioni di euro, che si aggiungeranno ai 2,5 milioni già stanziato in passato per il primo progetto.  Accolto quindi l'appello, firmato tra gli altri anche da Liliana Segre, per una sede più ampia e adatta rispetto alla proposta precedente della Casa della memoria.

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