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Museo della Follia: visitatore cerca di danneggiare con un cacciavite la tela dipinta da Hitler

Un uomo di circa 40 anni ha cercato di danneggiare un quadro dipinto da Adolf Hitler, che fa parte della rassegna “Museo della Follia” ospitata dal MuSa di Salò (Brescia). L’uomo è riuscito a scappare: l’olio su tela non ha riportato danni. Il curatore della mostra, Vittorio Sgarbi, punta il dito contro il ddl Fiano: “L’episodio di violenza conferma l’inutilità e la provocazione di leggi che riaccendono anche legittimi odi”.
A cura di Francesco Loiacono
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L'olio su tela di Hitler esposto alla mostra (Foto di Gianni Ettore Andrea Marussi via Facebook)
L'olio su tela di Hitler esposto alla mostra (Foto di Gianni Ettore Andrea Marussi via Facebook)

Un episodio di follia alla mostra "Museo della Follia. Da Goya a Bacon" curata da Vittorio Sgarbi e ospitata dal MuSa di Salò, in provincia di Brescia. Sembra quasi una trovata pubblicitaria quanto accaduto ieri all'interno della mostra, che ospita oltre 200 opere incentrate sul tema della pazzia tra cui anche un olio su tela dipinto da Adolf Hitler. E proprio contro il quadro dello spietato dittatore nazista si è scagliato ieri un uomo, di circa 40 anni. Secondo quanto riportato da diversi mezzi di informazione l'uomo è entrato in sala urlando "Dov'è il quadro di quella m…. " e si è poi avvicinato minacciosamente al dipinto brandendo un cacciavite.

Il quadro dipinto da Hitler non ha subito danni

Il suo atteggiamento sopra le righe aveva messo in allarme la vigilanza, che lo ha controllato a distanza e poi lo ha bloccato in tempo, impedendogli di danneggiare l'opera. L'uomo è riuscito ad allontanarsi senza essere fermato, ma l'aggressione è stata segnalata alle forze dell'ordine. Il quadro di Hitler, che prima di dedicarsi alla politica aveva provato a entrare all'Accademia di Belle arti di Vienna (e chissà come sarebbe andata la storia se fosse stato ammesso, verrebbe da chiedersi), è stato ritirato dalla sala per qualche ora, giusto il tempo di verificare che non avesse subito danni.

Sgarbi contro il ddl Fiano: Inutile e provocatorio, riaccende legittimi odi

Il direttore del MuSa, Giordano Bruno Guerri, ha commentato l'episodio con ironia: "La mostra sulla follia non sarebbe stata perfetta se non avesse ospitato anche un episodio di pazzia". Il curatore Sgarbi, fedele al suo personaggio, non ha invece lesinato critiche al decreto di legge Fiano sull'apologia del fascismo, recentemente approvato dalla Camera (e adesso atteso al Senato) e che a suo dire avrebbe "riacceso legittimi odi": "Purtroppo l’episodio di violenza a un documento inquietante della storia della follia e della malvagità umana conferma l’inutilità e la provocazione di leggi che riaccendono anche legittimi odi – ha scritto su Facebbok – Ciò che è stato proibito dalla storia va guardato con disprezzo e distacco ma senza riprodurre la censura e l’odio che proprio le dittature espressero".

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