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Morto Umberto Eco, il sindaco Pisapia: “Orgoglio di Milano, la città è più povera”

Milano in lutto per la scomparsa di Umberto Eco, morto di cancro a 84 anni. Il sindaco Pisapia: “La città è triste e più povera, ma è orgogliosa di essere la tua amata città”. Martedì al Castello Sforzesco, di fronte all’abitazione dell’intellettuale, si svolgeranno i funerali pubblici con rito laico.
A cura di Francesco Loiacono
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Non c'è solo il mondo della cultura in lutto per la scomparsa di Umberto Eco, morto di cancro a 84 anni. Ma soprattutto una città, Milano, che l'intellettuale nato ad Alessandria aveva ormai scelto da anni come sua dimora. Ed è proprio nel centro di Milano, di fronte al Castello Sforzesco, che Eco abitava, in una casa sommersa dai libri i cui corridoi sembravano un labirinto, meta di un continuo pellegrinaggio di scrittori e letterati e dove, questa mattina, qualcuno ha pensato bene di deporre una rosa bianca.

Pisapia: Milano ricorderà Eco come merita uno straordinario intellettuale

"Umberto Eco era un maestro, un genio del sapere innamorato di Milano, un orgoglio della nostra città, un uomo di infinita cultura con una grande passione sociale e politica – ha scritto il sindaco Giuliano Pisapia in una nota ufficiale -. Conoscerlo è stato un grande privilegio per me, per tutti i suoi studenti, per le milioni di persone che hanno letto e amato i suoi libri in tutto il mondo, per chi ha avuto la fortuna di stargli vicino, di ascoltarlo quando parlava e affascinava tutti". In un pensiero più personale, pubblicato su Facebook, il primo cittadino milanese ha dato maggior spazio ai sentimenti: "Milano senza di te è triste e più povera". Il sindaco ha poi assicurato che la città ricorderà Eco "come merita uno straordinario intellettuale che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del nostro Paese e di tutta la cultura contemporanea". Il primo passo saranno i funerali pubblici, con rito laico, in programma martedì 23 febbraio alle 15 proprio al Castello Sforzesco, di fronte alla residenza di Eco.

Del Corno: "Ha ampliato le prospettive della nostra vita"

Alle celebrazioni di stima ufficiali per Umberto Eco si è unito l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno: "Nella grande tristezza per la sua scomparsa, affiora anche la gratitudine per Umberto Eco: il suo sapere altissimo, unito a un grande affetto per le cose di questo mondo, il suo sguardo lucidissimo ma al tempo stesso affettuoso verso gli altri, la sua partecipazione intellettuale ed emotiva alla vita dei suoi e dei nostri tempi, il suo contributo di pensiero nell'interpretazione della realtà in tutti i suoi aspetti, senza limiti e schemi, non ha solo allargato gli orizzonti della sua vita, ma anche ampliato le prospettive della nostra, consentendoci di accedere alla sua saggezza profonda e regalandoci una chiave preziosa per orientarci e guardare, sempre, un passo più in là".

Il ricordo dello scrittore Giuseppe Genna

In queste ore sono in tanti a raccontare aneddoti sullo scrittore, semiologo, professor Umberto Eco, ricordandone la cultura sterminata eppure la compresenza in lui di molteplici registri, l'aulico e il popolare. Uno dei ricordi più personali e sentiti è forse quello dello scrittore Giuseppe Genna, che aveva conosciuto Eco sul pianerottolo della sua casa fronte Castello: una summa di aneddoti gastronomico-letterari che restituiscono un'immagine di Umberto Eco intima ed emblematica di un uomo che era forse un'opera aperta, fatto di infiniti rimandi e citazioni tra il suo sterminato sapere.

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