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Morto Sergio Gobbi, il poeta dialettale milanese che declamava le sue opere in via Paolo Sarpi

È morto a Milano all’età di 89 anni Sergio Gobbi. Poeta dialettale, era uno tra gli ospiti più assidui dei “martedì letterari” fuori dalle Cantine Isola, storico locale in via Paolo Sarpi, nella Chinatown di Milano. Sergio saliva su uno sgabello e declamava le sue poesie, raccontando storie di una Milano che non c’è più ma anche riflessioni sulle trasformazioni della città.
A cura di Francesco Loiacono
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Sergio Gobbi (Frame da un video su Vimeo di "La boite visual art")
Sergio Gobbi (Frame da un video su Vimeo di "La boite visual art")

L'annuncio era stato diffuso alcuni giorni fa, lo scorso 6 febbraio: "Questa notte ci ha lasciato il signor Sergio, il nostro poeta milanese. Ci mancheranno le sue storie, il suo cuore e la sua infinita cultura. A lui dedicheremo venerdì sera una poesia a noi cara". A diffondere il triste messaggio erano stati i gestori delle Cantine Isola, uno storico locale nel cuore della Chinatown di Milano, in via Paolo Sarpi. Sergio è Sergio Gobbi, milanese doc classe 1931, nato il 9 di aprile. Quasi tutti i martedì era diventato quasi un rito quello di salire su un piccolo piedistallo improvvisato, uno sgabello, posizionato proprio accanto alle Cantine. Sergio, invitato dal titolare delle cantine, vi saliva e iniziava a declamare le sue poesie e a raccontare le sue storie, rigorosamente in dialetto milanese.

Sergio saliva su uno sgabello e declamava le sue poesie in dialetto milanese

Si trattava spesso di vicende di una Milano che non c'è più, proprio come adesso non c'è più lui: Sergio, uno di quei personaggi milanesi sempre più rari, è morto all'età di 89 anni lasciando dietro di sé un grande vuoto. Era uno degli ospiti più assidui dei "martedì letterari" organizzati fuori dalle Cantine, in quella via Paolo Sarpi che era il suo posto preferito, al centro di quel quartiere che lui aveva visto trasformare da "borgo degli ortolani" a Chinatown. Sergio era un punto fermo di quelle serate: lo scorso dicembre aveva presentato, proprio al locale in via Sarpi il suo libro "Ministori fouera da l'Isola". Una raccolta di aneddoti, poesie, storie: molte erano legate al periodo della sua adolescenza, alle drammatiche esperienze della guerra e alla miseria, ma anche alla voglia di ricominciare tipiche del Secondo dopoguerra. Ma non mancavano anche storie più contemporanee, come le "Divagazioni metropolitane" declamate a dicembre, che raccontavano dell'umanità varia che attraversava la città sul metrò.

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