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Morto il patron dell’amaro Braulio, Egidio Tarantola Peloni: Valtellina in lutto

Il patron dell’amaro Braulio, Egidio Tarantola Peloni, è morto a Bormio all’età di 75 anni. L’imprenditore negli anni Sessanta aveva preso le redini dell’azienda di famiglia, fondata alla fine dell’Ottocento e recentemente acquisita dal Gruppo Campari. L’amaro Braulio, creato nel 1875 e realizzato secondo una ricetta ancora tenuta segreta, è esportato in tutto il mondo ed è un fiore all’occhiello della Valtellina.
A cura di Francesco Loiacono
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Il patron dell'amaro Braulio, Egidio Tarantola Peloni, è morto all'età di 75 anni. L'imprenditore, che negli anni Sessanta aveva preso le redini dell'azienda di famiglia, fondata alla fine dell'Ottocento, è stato stroncato da un brutto male. Lascia la moglie Valeria e i tre figli Attilio, Francesco ed Edoardo: proprio quest'ultimo gestisce attualmente l'azienda, recentemente acquisita dal Gruppo Campari. La morte risale allo scorso lunedì: il 75enne si è spento a Bormio, rinomata località termale e sciistica della Valtellina dove ieri si sono celebrati i funerali dell'imprenditore, che ha contribuito a rendere famosa la Valtellina in tutto il mondo.

L'amaro Braulio è prodotto secondo una ricetta segreta dal 1875

L'amaro Braulio, frutto di una particolare ricetta a base di erbe che tuttora viene tenuta segreta, viene prodotto fin dal 1875, anche se la ricetta è ancora anteriore. A creare l'amaro fu il farmacista Francesco Peloni, che ereditò dal padre Giuseppe Peloni la passione e la conoscenza delle erbe medicinali e delle virtù delle piante: una passione poi tramandata per generazioni. Il nome Braulio deriva dall'omonimo monte nel Parco nazionale dello Stelvio sulle cui pendici vengono raccolte le bacche e le radici che, assieme alle botti di rovere di Slavonia in cui la miscela invecchia, contribuiscono a determinare il particolare gusto dell'amaro alpino, apprezzato non solo in Italia: il Braulio viene infatti esportato in tutto il mondo, incluse Australia e Giappone.

Il sindaco di Bormio, Roberto Volpato, ha ricordato così Egidio Tarantola Peloni, di cui era amico da 60 anni: "Era una persona straordinaria, sia come uomo sia come imprenditore e come figura di riferimento per il paese di Bormio". Solo qualche settimana fa il primo cittadino aveva proposto di attribuire un riconoscimento all'imprenditore, definito "una persona mossa da un affetto sincero verso il territorio e verso la sua popolazione". Riconoscimento che però adesso sarà postumo. Tra i meriti di Egidio Tarantola Peloni anche quello di aver salvato la collezione di piante ed erbe degli eredi, riordinando le antiche tavole botaniche che risalgono agli inizi del Novecento. È possibile visitarle presso l’archivio storico della famiglia Peloni.

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