729 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Morto il partigiano Ernesto Nobili: raccontò la storia di Sergio De Simone, bimbo cavia dei nazisti

Il partigiano Ernesto Nobili è morto a Milano all’età di 93 anni. Oltre che per il suo impegno durante la Resistenza, come staffetta partigiana, viene ricordato per la sua opera di testimonianza degli orrori nazifascisti. Ai ragazzi delle scuole raccontava la tragica vicenda di Sergio De Simone, il bimbo napoletano che venne scelto, unico tra gli italiani, come cavia umana per i terribili esperimenti nel campo di sterminio nazisti e fu barbaramente ucciso a soli 7 anni.
A cura di Francesco Loiacono
729 CONDIVISIONI
Ernesto Nobili e, a destra, il piccolo Sergio De Simone
Ernesto Nobili e, a destra, il piccolo Sergio De Simone

È morto a Milano, all'età di 93 anni, il partigiano Ernesto Nobili. A comunicare la triste notizia è stato Roberto Cenati, presidente di Anpi provinciale Milano, che ha ricordato su Facebook la storia di Nobili e il suo impegno sia durante la Resistenza, sia una volta conclusa la guerra, come instancabile testimone degli orrori nazifascisti. Il nome di Nobili è associato in maniera particolare a quello di Sergio De Simone, il bimbo napoletano che venne utilizzato come cavia per gli esperimenti dei medici nazisti, unico tra gli italiani deportati nei campi di sterminio, e morì assassinato a soli 7 anni. Ernesto Nobili ne raccontava sempre la tragica vicenda ai ragazzini che incontrava nelle scuole, per renderli partecipi dell'orrore di un periodo che si spera sia confinato per sempre nel passato, ma che è necessario non dimenticare mai per evitare che torni, anche in altre forme.

La tragica vicenda di Sergio De Simone

Sergio, nato a Napoli da mamma ebrea, durante la guerra si trasferì con la famiglia a Fiume (oggi Rijeka, in Croazia). Quando la città cadde sotto controllo dei tedeschi Sergio e altri componenti della sua famiglia vennero arrestati e deportati nel capo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. All'arrivo del treno fu il famigerato Josef Mengele, "l'angelo della morte", a selezionare Sergio e le sue due cugine per i terribili esperimenti condotti su esseri umani. Le due cugine si riuscirono in seguito a salvare: Sergio divenne l'unico italiano tra altri venti altri bambini selezionati con l'inganno e costretti a fare da cavia umana per esperimenti nel campo di concentramento di Neuengamme, presso Amburgo: "Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti", fu la domanda che condannò Sergio e gli altri bimbi, tutti barbaramente uccisi il 20 aprile 1945, a pochi giorni dalla fine della guerra, nella sede distaccata di Bullenhuser Damm.

L'impegno di Nobili durante e dopo la guerra

Ernesto Nobili aveva partecipato attivamente alla Resistenza facendo la staffetta partigiana in Piemonte e correndo gravi rischi. Raccontava di essere stato addirittura condannato a morte dai nazifascisti, ma di essere riuscito a scampare rocambolescamente all'esecuzione. Dopo la Seconda guerra mondiale era diventato una "colonna" della sezione Anpi Curiel e aveva anche rivestito per diverso tempo il ruolo di Consigliere nella Fondazione Memoriale della Shoah. Nel 70esimo anniversario della Liberazione aveva ricevuto la medaglia del ministero della Difesa. "Ho avuto modo di conoscere Ernesto e di apprezzare la sua passione civile e il suo instancabile impegno per aver tenuta sempre viva la Memoria della tragica vicenda del piccolo Sergio, della Shoah e delle nefandezze compiute dal nazifascismo", lo ha ricordato Cenati.

729 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views