Monza, ragazza portata in Pakistan contro la propria volontà: la Farnesina valuta l’intervento

La vicenda della ragazza di 23 anni portata in Pakistan con l'inganno dai genitori e trattenuta contro la propria volontà potrebbe diventare un caso diplomatico. Nella serata di ieri, infatti, sul sito della Farnesina è apparsa una breve nota: "Il Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, segue da vicino la vicenda della ragazza pakistana trattenuta in patria dalla famiglia contro la sua volontà – si legge nel comunicato – In considerazione della gravità di ciò che la giovane ha denunciato, la Farnesina sta acquisendo presso la Questura competente ogni utile elemento per verificare i fatti, al fine di valutare le modalità più appropriate per possibili interventi a tutela dei suoi diritti". La prefettura di Monza, che è la città dove la 23enne viveva fino a un anno fa, ha inoltre informato della vicenda l'Interpol, che adesso dovrebbe approfondire il caso.
La vicenda della 23enne pakistana è divenuta di dominio pubblico dopo che la ragazza è riuscita a scrivere una lettera all'ex scuola che ha frequentato fino al 2015: "Vi prego, aiutatemi, il mio futuro è in Italia, mi hanno preso tutti i documenti e mi hanno lasciata qui – ha scritto la ragazza nella missiva – mio padre mi ha impedito di terminare la quarta superiore, so che una delle professoresse chiedeva che fine avessi fatto, poi mi hanno portata via". Stando a quanto ha dichiarato la giovane, il padre l'avrebbe costretta prima ad abbandonare gli studi e poi, nel 2017, a tornare in Pakistan, per punirla perché non voleva sposare un ragazzo scelto dalla famiglia, una modalità di matrimonio diffusa nella cultura pakistana e non solo. La giovane adesso si troverebbe ancora in Pakistan, impossibilitata a lasciare il Paese perché privata dei documenti. Vivrebbe con un ragazzo che ha conosciuto lì, nonostante l'opposizione dei genitori. Anche per questo vorrebbe tornare in Italia: "Ho provato a chiedere aiuto alla mia ambasciata ma non mi hanno ascoltata", ha spiegato la giovane all'Ansa.