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Monete d’oro di epoca romana trovate a Como, il ministro Bonisoli: “Scoperta epocale”

Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, ha partecipato oggi alla conferenza stampa di presentazione dell’importante ritrovamento archeologico della scorsa settimana a Como: trecento monete d’oro di epoca romana, collocabili attorno al V secolo dopo Cristo, sono state trovate in un’anfora durante gli scavi per la realizzazione di un palazzo nel centro storico della città lariana: “Per me questo è un caso più che eccezionale è epocale, uno di quelli che segna il percorso della storia”, ha detto il ministro.
A cura di Francesco Loiacono
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Le monete d'oro d'epoca romana trovate nell'anfora a Como (LaPresse)
Le monete d'oro d'epoca romana trovate nell'anfora a Como (LaPresse)

Un ritrovamento che "più che eccezionale è epocale, uno di quelli che segna il percorso della storia". Così si è espresso oggi a Milano il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, durante la conferenza stampa di presentazione dell'importante ritrovamento archeologico della scorsa settimana a Como. Trecento monete d'oro di epoca romana, collocabili attorno al V secolo dopo Cristo, sono state trovate all'interno di un'anfora durante gli scavi per la realizzazione di un palazzo nel centro storico della città lariana. Le prime monete recuperate, del peso di circa 4 grammi l'una e perfettamente conservate, sarebbero state coniate nel periodo degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Leone I e Livio Severo, stando a quanto riferito da una funzionaria della Soprintendenza ai beni archeologici di Milano. Ma durante gli scavi sarebbero venuti alla luce anche altri reperti, tra cui un lingotto d'oro. Una circostanza che ha indotto il ministro Bonisoli a dire: "Non siamo ancora in grado di capirlo, ma è un messaggio che ci arriva dai nostri antenati".

La scoperta è stata fatta in via Diaz, nel luogo dove sorgeva l'ex teatro Cressoni e, prima ancora, un convento. In passato in quell'area di Como, città fondata dai romani, sorgevano le abitazioni private dei nobili. Una circostanza che aveva lasciato intendere come l'anfora con le monete d'oro potesse essere stata nascosta nei muri della casa per evitare furti: una vecchia tecnica di risparmio equivalente a quella, successiva, di mettere i "soldi nel materasso". La presenza del lingotto d'oro, se confermata, farebbe propendere più per una sorta di cassa pubblica, più che per il nascondiglio di un privato. In ogni caso sarà la Soprintendenza ai beni archeologici di Milano, che nel frattempo ha fermato i lavori nella zona del ritrovamento, a effettuare ulteriori analisi e approfondimenti sulla scoperta, che al di là del valore materiale (che potrebbe essere di milioni di euro) si preannuncia sicuramente come una delle più importanti a livello storico e archeologico degli ultimi tempi.

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