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Mobbing e violenze in un bar di Bergamo: dieci bariste denunciano i colleghi e il titolare

Dieci donne, ex dipendenti di un bar del centro di Bergamo, hanno riferito di aver subito mobbing, vessazioni e addirittura una violenza sessuale dai loro colleghi maschi e dal titolare del locale. Lo ha riferito il sindacato Fisascat Cisl. Le bariste hanno denunciato gli episodi e si sono licenziate.
A cura di Francesco Loiacono
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Mobbing, vessazioni e in un caso addirittura una vera e propria violenza sessuale. È quanto dieci donne, ex dipendenti di un bar del centro di Bergamo, hanno denunciato di aver subìto dai loro colleghi maschi e dal titolare del locale. Lo ha reso noto il sindacato Fisascat Cisl, raccontando una vicenda che, qualora dovesse venire confermata dalle indagini in corso, evidenzierebbe quanta strada c'è ancora da percorrere sul fronte del rispetto della dignità e dei diritti delle donne in tutti gli ambiti. I fatti denunciati risalirebbero a due mesi fa: non è stato reso noto però il nome del locale dove sono avvenute le presunte vessazioni, anche se considerando il numero dei dipendenti, tredici, si tratterebbe di un grosso bar nel centro della città lombarda.

Le dieci bariste hanno deciso di lasciare il locale

Un locale dove, secondo quanto denunciato dalle ex dipendenti, la figura della donna non viene rispettata: "Non sarà un caso se su 13 dipendenti del locale sono solo e tutte le donne a non lavorarci più, mentre i colleghi maschi proseguono imperturbabili, come se niente fosse accaduto", ha sottolineato difatti il segretario della Fisascat Cisl Alberto Citerio. Su tutti gli episodi denunciati dalle ex dipendenti del locale sono aperte delle inchieste: le denunce presentate riguardano un caso di violenza sessuale, vessazioni, mobbing e violenza privata. Piuttosto che aspettare l'esito delle indagini, le dieci dipendenti vessate hanno però preferito lasciare il luogo di lavoro: una decisione che, considerando i tempi difficili che attraversiamo, secondo il sindacato è significativa della gravità degli episodi che le donne erano costrette a subire quotidianamente: "Hanno preferito lasciare il lavoro piuttosto che continuare a lavorare in un'azienda e con colleghi che non conoscono le regole basi del rispetto, per non dire del codice penale", ha affermato Citerio.

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