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Minaccia di morte l’ex moglie e la figlia: 40enne arrestato a Treviglio

Un uomo di 40enne, di nazionalità romena ma residente a Treviglio (Bergamo), è stato arrestato per stalking. Il 40enne perseguitava da diverso tempo l’ex moglie e la figlia piccola, minacciandole di morte e offendendole. In alcuni casi aveva manomesso l’abitazione della ex, staccando la luce o chiudendo il rubinetto del gas. Adesso è in carcere a Bergamo.
A cura di Francesco Loiacono
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Un uomo di 40 anni, di nazionalità romena ma residente da diverso tempo a Treviglio, in provincia di Bergamo, è stato arrestato dai carabinieri per atti persecutori. Le vittime delle continue minacce dell'uomo sono l'ex moglie e anche la figlia della coppia, una bambina. Da tempo il 40enne le perseguitava, appostandosi sotto la loro abitazione o lasciando biglietti minatori sul parabrezza dell'auto della donna. Oltre alle offese, il 40enne le minacciava continuamente di morte in maniera eclatante: se le vedeva in gira iniziava a inveire contro di loro e quando passava davanti alla loro abitazione minacciava, urlando, che avrebbe sfondato la porta e le avrebbe uccise entrambe.

Il 40enne non si poteva avvicinare all'abitazione della ex, ma violava il divieto

Il 40enne era già destinatario di un ordine del tribunale dei minori che gli intimava di non avvicinarsi all'appartamento in cui vivevano l'ex moglie e la figlia. Un provvedimento che però evidentemente non è bastato a fermarlo. In diverse circostanze, anzi, il 40enne non solo si è avvicinato all'abitazione, ma l'ha anche manomessa: l'uomo era arrivato a chiudere il rubinetto del gas, staccare la luce e rompere il blocchetto della serratura. L'occasione che ha portato all'arresto dell'uomo è stata altrettanto eclatante. Il 40enne era in bici e ha incrociato l'auto dell'ex moglie, con a bordo anche la figlia. Alla loro vista, il 40enne prima si è messo davanti all'auto bloccandola, poi ha proferito le consuete minacce di morte. Infine, non contento, si è buttato a terra fingendo di essere stato investito dalla vettura guidata dall'ex. Per lui sono però scattate le manette e si sono aperte le porte del carcere di Bergamo. Per la donna e la bambina, almeno per il momento, è la fine di un incubo andato avanti fin troppo a lungo.

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