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Militare ferito in stazione: chiesto riconoscimento per il passante che ha fermato l’aggressore

Un riconoscimento per Samba Diagne, il passante che martedì mattina è intervenuto in aiuto dei carabinieri per fermare il 23enne di nazionalità yemenita che ferito al collo un militare in stazione Centrale a Milano. La proposta sarà presentata in consiglio comunale dal leghista Max Bastoni. Intanto questa mattina l’aggressore si è rifiutato di presentarsi dinanzi al gip che ha però disposto la convalida dell’arresto.
A cura di Chiara Ammendola
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Samba Diagne
Samba Diagne

Un riconoscimento per Samba Diagne, il passante che martedì mattina è intervenuto per bloccare il 23enne che ha ferito un militare in stazione Centrale a Milano. La proposta giunge dal consigliere comunale e regionale della Lega, Max Bastoni, che ha definito quello dell'uomo un vero e proprio atto di coraggio che il comune di Milano deve dunque riconoscere e premiare: "L'eroismo non ha colore né nazionalità – le parole di Bastoni – chiederò in consiglio comunale che sia conferito riconoscimento a Samba Diagne, il cittadino senegalese di 52 anni, che ha bloccato il simpatizzante islamista che ha ferito il soldato in piazza Duca d’Aosta".

Ferma l'aggressore in stazione: Non potevo andare via, avrebbe colpito qualcun altro

Diagne si trovava in piazza Duca d'Aosta quando ha assistito all'aggressione del caporale scelto Matteo Toia, in servizio in zona nell'ambito dell'operazione "Strade sicure", ferito al collo con un paio di forbici. Ad aggredirlo Mahamad Fathe, un cittadino yemenita di 23 anni non in regola col permesso di soggiorno che dopo l'aggressione si è dato immediatamente alla fuga. La sua fuga però è durata poco visto che dopo qualche metro è stato arrestato dai carabinieri nei pressi dello scalo ferroviario per un controllo, grazie anche all'aiuto di Diagne che si è lanciato verso il 23enne per bloccarlo.

Stazione Centrale: l'aggressore resta in carcere

Intanto questa mattina, il 23enne aggressore del militare, si è rifiutato di presentarsi davanti al giudice per le indagini preliminari per l'interrogatorio di convalida. Fathe che è stato scortato nel carcere di San Vittore ha deciso di non uscire dalla cella e di non presentarsi dinanzi al giudice Natalia Imarisio, nonostante i solleciti del suo avvocato. Il gip ha così deciso di convalidare l'arresto per l'uomo con l'accusa di tentato omicidio aggravato dalla finalità terroristica e dalla violenza a pubblico ufficiale. Il procuratore Alberto Nobili, a capo del pool antiterrorismo di Milano, dopo alcuni accertamenti aveva infatti contestato al 23enne la finalità terroristica tra le accuse: in passato aveva mostrato delle "simpatie islamiche" così come segnalato dalla autorità tedesche all'Italia quando quest'ultimo vi è giunto nell’ambito dei corridoi umanitari con la Libia. Tesi a supporto della quale sono stati trovati dei video di combattimenti, scene di guerra e massacri in Yemen, sul suo smartphone.

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