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Milano, torna la movida sui Navigli: tra mascherine e distanze di sicurezza da rispettare

Riaprono bar e ristoranti, e ritorna la movida sui Navigli di Milano. Molte le persone che hanno trascorso il tardo pomeriggio di oggi, venerdì 22 maggio, sulle sponde dei due corsi d’acqua o a bordo Darsena per sorseggiare una bevanda e godersi la ritrovata libertà. Tutto nel rispetto delle regole, tra mascherine e distanze di sicurezza.
A cura di Filippo M. Capra
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(Foto Fanpage.it)
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Con le riaperture di bar, pub e ristoranti, torna la movida sui Navigli all'inizio del primo weekend utile dall'emissione dell'ordinanza regionale. Una buona presenza di cittadini, quasi tutti dotati di mascherina, si è riversata tra Darsena e navigli per bere l'aperitivo e trascorrere del tempo insieme, nel rispetto delle misure indicate da Regione e governo. Come testimoniato dalle foto e dai video di Fanpage.it, tanta gente ha trovato ristoro in Darsena, dove, a gruppetti, le persone si sono sedute sorseggiando una bevanda in compagnia. Altri, invece, hanno costeggiato i due corsi d'acqua che vi confluiscono per prendersi una birra o fare un aperitivo all'aperto, a distanza di sicurezza l'uno dall'altro.

La distanza di sicurezza è considerata però una delle misure più difficili da rispettare, specie sui Navigli, dove gli spazi per passeggiare si riducono notevolmente con l'occupazione del suolo da parte di tavolini e sedie dei vari esercizi commerciali presenti. Nonostante ciò, ed una eventuale situazione di pseudo assembramenti nei passaggi più stretti, i cittadini si sono dimostrati responsabili cercando di stare almeno ad un metro di distanza l'uno dall'altro. L'unica eccezione riguarda un gruppetto di persone che, seduta sui gradini della Darsena, è stata fatta sloggiare da parte degli agenti di polizia presenti, perché a rischio assembramento. Una volta lasciati i gradoni, le persone si sono disperse raggiungendo altre zone per trascorrere in maggiore sicurezza il momento dell'aperitivo e continuare a condividere la ritrovata libertà.

Sulla situazione relativa alla movida e ai cosiddetti "apericena", situazione in cui può sorgere il problema assembramenti, si è espresso nei giorni scorsi il presidente della Lombardia Attilio Fontana, che aveva parlato di "piccole sacche, alcune attività sulle quali non riusciamo ad avere una convinzione sufficiente". Il governatore si rifaceva a quei locali in cui si svolgono "troppi apericena" e ai bar "sommersi di persone", ricordando che "questo non va assolutamente bene". Fontana ha ribadito che "noi abbiamo dato la possibilità di riaprire bar e ristoranti, a condizione che si rispettino certe regole. Se queste regole non vengono rispettate, e la gente si ammassa in un bar – ha aggiunto -, è chiaro che purtroppo non potremo continuare a lasciare quella libertà".

A fare da eco al presidente Fontana è il sindaco di Milano Beppe Sala che in uno dei suoi video messaggi quotidiani ai cittadini ha spiegato: "Ho incontrato il prefetto e abbiamo definito un piano di intervento più deciso per evitare che si creino assembramenti in città nelle zone della movida: d'ora in poi ci saranno più pattuglie anche della polizia locale e ho chiesto al comandante dei vigili di fare più multe". Il primo cittadino milanese ha inoltre rivelato di aver "chiesto al prefetto di chiudere quei locali che sono lontanissimi dal rispetto delle regole". Come comunicato dall'Istituto Superiore di Sanità, a Milano l'indice di contagio RT si attesta sullo 0,86, contro lo 0,51 della Lombardia. Ciò significa che nel capoluogo lombardo occorrerà offrire maggiore attenzione alle misure di contenimento.

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