Milano, striscione di Forza nuova contro il “gender nelle scuole”. Condanna di Comune e Anpi
"Fuori il gender dalle scuole". Questa la scritta apparsa su uno striscione che è stato affisso la scorsa notte davanti a una scuola elementare di Milano, l'istituto Riccardo Massa in via Brocchi, alla periferia Nord della città. Ad appenderlo è stata la formazione di estrema destra Forza Nuova per protestare contro un progetto in corso nella scuola denominato "Be.st – Beyond Stereotype". L'iniziativa è mirata a sensibilizzare i giovani studenti contro le discriminazioni di genere, ma secondo i militanti di Forza Nuova è invece un'iniziativa legata "all’ideologia gender" che si propone di "crescere dei bambini in tutto e per tutto ‘neutri', né maschi né femmine".
L'assessore Galimberti: “Provocazione becera e vana"
Immediate le reazioni al gesto degli estremisti di destra: "Esprimo tutta la mia vicinanza e sostegno alla preside, agli insegnanti e a tutti i lavoratori dell’istituto Riccardo Massa per la becera e gratuita provocazione messa in scena davanti all’istituto – ha detto l’assessore all’Educazione e istruzione di Milano, Laura Galimberti -. Chi ha compiuto questo gesto ha dimostrato di ignorare totalmente la natura del progetto in corso mirato a sensibilizzare i ragazzi contro le discriminazioni di ogni genere. Una provocazione gratuita che va assolutamente a vuoto: Milano rimarrà accogliente e inclusiva, a partire dalle sue scuole, dove tutti i bambini hanno diritto di essere accolti con le loro diversità".
Le presunte teorie gender, dunque, non c'entrano nulla con l'iniziativa avviata nella scuola, che tra l'altro si è trasferita da due anni e non si trova dunque all'indirizzo in cui gli attivisti di Forza Nuova hanno affisso lo striscione. A condannare duramente l'episodio è stato l'Anpi provinciale di Milano: "Milano, città antifascista, multietnica e solidale è stata nuovamente offesa dai neofascisti di Forza Nuova, un'associazione che si contrappone ai principi della Costituzione Repubblicana e che si caratterizza per la sua carica di razzismo e intolleranza – ha scritto il presidente Roberto Cenati – Chiediamo alle pubbliche autorità di individuare i responsabili di questa inaccettabile provocazione e di denunciarli ai sensi delle leggi Scelba e Mancino".