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Milano, sei colpi in 15 giorni mentre è in permesso premio: arrestato rapinatore seriale

Un rapinatore seriale di 30 anni è stato arrestato a Ventimiglia mentre cercava di espatriare con 50mila euro nello zaino. I soldi sono parte del bottino di sei rapine commesse a Milano in 15 giorni all’inizio di maggio, mentre il 30enne era in permesso premio dal carcere di Parma. Ricercato il complice.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
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Aveva rapinato quattro banche, una farmacia a un supermercato a Milano, mettendo insieme un bottino di circa 80mila euro. Adesso F.L., 30enne di nazionalità marocchina, è stato arrestato dalla polizia in Liguria: è stato fermato a Ventimiglia mentre stava cercando di recarsi in Francia con 50mila euro in contanti nel suo zaino. Il 30enne era conosciuto dagli agenti della squadra mobile milanese come "l'Accompagnatore": era solito infatti farsi accompagnare dalle vittime fuori dagli esercizi commerciali da lui rapinati. I colpi risalgono tutti ai primi 15 giorni di maggio, periodo in cui il 30enne si trovava in permesso premio dal carcere di Parma, dove era detenuto sempre per rapina.

Le rapine commesse durante un permesso premio dal carcere

Secondo gli agenti della squadra mobile di Milano, guidati da Luca Izzo, il 30enne nelle prime due settimane di maggio ha rapinato una filiale della banca Ubi in via Missaglia, una dell'Unicredit in via Cesare Battisti, una filiale della Banca Popolare di Sondrio in zona Zara e la filiale della Banca popolare di Milano in viale Sarca. In quest'ultimo caso, da solo, ha messo a segno un colpo da 65mila euro: armato di coltello ha minacciato i dipendenti dell'istituto di credito, uno dei quali ha aperto la cassaforte e gli ha consegnato i contanti. In altre occasioni il 30enne avrebbe agito con l'aiuto di un complice, che però non è statao ancora individuato. Il software Key Crime, che aiuta la polizia a individuare i criminali seriali, attribuisce al rapinatore anche due colpi in una farmacia e in un supermercato in via Astesani. Il malvivente è anche stato riconosciuto da un operatore delle banche da lui svaligiate. Adesso il 30enne, fermato per il suo atteggiamento sospetto dalla polizia di frontiera, è tornato nel carcere di Parma.

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