Milano, rinviato lo sciopero dei mezzi: mercoledì trasporti regolari

La Confederazione unitaria di base ha deciso di rinviare lo sciopero dei mezzi previsto a Milano per mercoledì 24 giugno. La decisione, maturata lunedì sera, è arrivata dopo l'incontro dello scorso sabato con il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca. Quest'ultimo aveva annunciato prima la possibilità di ricorrere nuovamente allo strumento della precettazione – già utilizzato due volte negli scorsi mesi – e poi aveva presentato una proposta: consentire lo sciopero ma a patto che la circolazione della metropolitana M1, la linea che collega l'Expo, fosse garantita.
Di fronte a queste prospettive, il sindacato Cub trasporti ha preferito rinviare la protesta. La rappresentanza sindacale ha diramato un comunicato nel quale dichiara di essere "fermamente convinta della legittimità della lotta dei tranvieri milanesi privati di fatto del diritto di decidere il merito degli accordi che li riguardano, ma di aver accolto l’invito del prefetto a rinviare lo sciopero". Il sindacato ha però annunciato che "un’eventuale ennesima chiusura da parte di Atm costringerà noi e i lavoratori a dare risposte di lotta ancora più incisive". Già prevista la prossima iniziativa: un presidio davanti a Palazzo Marino il 2 luglio.
Milano, rinviato lo sciopero dei mezzi
Lo sciopero indetto dalla Cub era per protestare contro l'accordo sugli straordinari durante il periodo dell'Expo firmato da Atm e dalle principali sigle sindacali. Proprio una di queste, la Filt Cgil Lombardia, si era espressa negli scorsi giorni contro la Confederazione unitaria di base: "A fare le spese di questo “giochino” dei Cub è il diritto di sciopero, cosa di cui loro non sembrano essere preoccupati. Una nuova precettazione significherebbe infatti che in Italia è possibile vietare di fatto il diritto di sciopero per un periodo così lungo", aveva detto la Filt Cgil paventando un nuovo intervento del prefetto.
La Filt aveva poi spiegato in cosa consistesse il "giochino": "Si sta ormai creando un meccanismo perverso per il quale una sigla minoritaria proclama uno sciopero, sapendo che sarà precettata e che quindi il consenso vero attorno alle loro posizioni non si misurerà e potrà proclamarne uno nuovo, senza mai misurare la validità delle sue proposte rispetto alle disponibilità economica dell’Azienda e del Comune. Senza mai spiegare ai lavoratori le conseguenze salariali derivanti della cancellazione dell’accordo. In discussione c’è l’esistenza di questo accordo, che ad oggi è l’unico possibile. Se si dovesse verificare una adesione reale allo sciopero tale da sconfessare l’approvazione dello stesso – concludeva la Filt – il coordinamento convocherà i 132 delegati Rsu per assumere le decisioni conseguenti".