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Milano, ragazzina di 15 anni denuncia: “Picchiata da mia madre perché non indosso il velo”

Una donna egiziana di 31 anni è stata arrestata a Milano ed è ai domiciliari. La figlia 15enne l’ha accusata di averla ripetutamente picchiata e maltrattata perché non voleva indossare il velo islamico né studiare il Corano. La ragazzina e il fratellino si trovano adesso in due comunità protette. La mamma, in attesa del processo, si difende: “Tutte bugie”.
A cura di Francesco Loiacono
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Una storia di presunti maltrattamenti in famiglia è finita al centro di un processo che vede imputata una donna egiziana di 31 anni, madre di due figli. Ad accusarla è stata la figlia 15enne, adesso finita come il fratellino in una comunità protetta. La ragazzina, stando a quanto riportato da Luigi Ferrarella sul "Corriere della sera", tre mesi fa avrebbe raccontato dei presunti maltrattamenti subiti dal genitore a una sua insegnante, dopo essere svenuta mentre si trovava a scuola, a Milano. La giovane, che si era trasferita in Italia nel 2017 dopo essere stata dai nonni materni in Egitto, avrebbe riferito di essere stata ripetutamente picchiata e maltrattata dalla madre per ragioni che sarebbero riconducibili a un fanatismo religioso. La donna infatti avrebbe punito la figlia perché la ragazzina non indossava il velo islamico o non studiava in maniera approfondita il Corano. E la mamma, stando ai racconti della figlia, era anche ossessionata dal fatto che la giovane potesse parlare con i suoi compagni di scuola maschi, tanto che quando era tornata in patria per tre giorni aveva imposto all'adolescente e al fratellino di non andare a scuola e restarsene chiusi in casa.

Secondo la mamma la ragazzina sta mentendo

Il racconto della ragazzina ha convinto gli inquirenti: il pubblico ministero Nicola Rossato ha chiesto al giudice per le indagini preliminari Giulio Fanales di far arrestare la madre, provvedimento poi eseguito. La donna è finita prima in carcere e poi ai domiciliari ed è in attesa del processo con rito immediato che si terrà ad aprile. La versione della 31enne è però diametralmente opposta a quella della figlia: secondo i suoi avvocati, Luigi Rossi Aleramo e Simone Ferrari, la figlia della donna avrebbe raccontato inizialmente una bugia che si è poi ingigantita portando all'arresto della donna e al processo, dove in ogni caso i legali della 31enne sperano di poter dimostrare l'infondatezza delle accuse. Non è chiaro il motivo per cui la ragazzina dovrebbe aver mentito: forse, a detta della madre, per un misto tra la naturale conflittualità che si crea tra genitori e figli adolescenti e anche il peso di precedenti maltrattamenti – questi accertati – subiti alcuni anni fa dal papà della giovane, condannato e non più residente con moglie e figli.

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